Vittime dell’amianto, a Reggio il triste primato dei casi da mesotelioma

Dal 1996 sono 308: in rapporto alla popolazione è l’incidenza più alta in Regione. Ma dal Comune di Rubiera arriva un nuovo strumento per debellare l'amianto dalle città

Amianto killer

Amianto killer

Reggio Emilia, 27 aprile 2015 - A Reggio Emilia spetta il triste primato del maggior numero di casi di mesotelioma maligno in Regione. Il mesotelioma è una patologia mortale quasi sempre correlata all’amianto e negli ultimi anni è aumentata, non solo in Italia. Dal 1996 sono 308 i casi registrati nella provincia di Reggio e questa è l’incidenza più alta in rapporto alla popolazione, in Emilia Romagna. Bologna, invece, è stata la provincia maggiormente colpita come numero di casi assoluti: 474. Per le altre province, al 31 dicembre 2014, sono 188 i casi registrati in quella di Piacenza, poi 254 Parma, 220 Modena, 224 Ferrara, 217 Ravenna, 150 Forlì-Cesena e 92 Rimini.

In totale, sono 2.127 i casi elencati nel Registro regionale dei mesoteliomi maligni (ReM Rer) nel 1996, anno in cui è nato con un’esperienza che precede quella nazionale. «In considerazione della sua pressoché totale letalità - spiega il dottor Antonio Romanelli del Registro della Regione Emilia-Romagna - il mesotelioma maligno tende sempre più ad assumere rilevanza sociale, con un impatto superiore a quello degli infortuni mortali sul lavoro denunciati. I dati Inail relativi a questi ultimi, nel periodo 2007-2012 mostrano una incidenza alquanto minore, 603 casi totali (113, 117, 91, 91, 94 e 97 casi per ciascun anno) contro gli 804 registrati dal ReM nello stesso periodo (115, 133, 121, 130, 152 e 153)».

Ma proprio da Reggio Emilia, o meglio dal Comune di Rubiera, parte un nuovo strumento per debellare l’amianto dalle citta’ che, a differenza dei piani comunali e regionale ad oggi in vigore, prende in considerazione anche gli edifici privati. Tutti i numeri e la “buona pratica” adottata dall’amministrazione rubierese, (da anni in prima linea nella battaglia legale contro l’azienda Eternit) sono al centro di un convegno-denuncia promosso per domani dalla Cgil reggiana. L’iniziativa, dal titolo “Liberi dall’amianto” si terra’ dalle 9.30 alle 13 nel teatro Herberia di Rubiera in piazza Gramsci. L’evento vedra’ tra i temi piu’ “caldi” anche quello dello smaltimento dell’amianto e proporra’ agli amministratori pubblici, in primis quelli regionali, di adottare il “modello” Rubiera.

Secondo i numeri anticipati dalla Cgil e tratti dal registro regionale dei mesoteliomi, in provincia di Reggio si contano (a fine 2013) 282 casi di ammalati. Ovvero, l’1,69% dei circa 3.000 lavoratori reggiani che, negli anni scorsi, sono stati esposti direttamente al contatto con l’amianto nella loro attivita’ professionale. A Reggio infatti c’erano nove aziende che si occupavano della lavorazione di questo materiale, oggi chiuse o riconvertite; e una decina si occupava della lavorazione dei semilavorati. Il tasso di incidenza dei malati sulla popolazione esposta colloca cosi’ Reggio al primo posto regionale, anche prima di Bologna, dove i casi registrati, in numero assoluto, sono di piu’. Peraltro, dice il responsabile salute e sicurezza della Cgil di Reggio, Ciro Maiocchi, sono dati incompleti, “che non tengono conto dei parenti dei malati o del fatto che le patologie si possono manifestare anche a distanza di anni”.