Brexit, è allarme per l'export reggiano

La Gran Bretagna è il quarto acquirente di merci “made in Reggio Emilia”. La Camera di Commercio: "Ora molte incognite"

Brexit, secondo la Camera di Commercio reggiana ci sono molte incognite soprattutto legate all’export (Afp)

Brexit, secondo la Camera di Commercio reggiana ci sono molte incognite soprattutto legate all’export (Afp)

Reggio Emilia, 24 giugno 2016 - “L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea rimbalza con molte incognite anche nella nostra provincia”. L’avviso legato alla cosiddetta Brexit arriva dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, il cui ufficio Studi evidenza come il Regno Unito valga per le imprese reggiane 690 milioni, il 7,4% dell’intero valore degli scambi con l’estero (quasi 9,3 miliardi). In particolare la Gran Bretagna e’ il quarto acquirente di merci “made in Reggio Emilia”.

Nel 2015, peraltro, le esportazioni di prodotti reggiani sono cresciute dell’11,3% oltre Manica, trainate innanzitutto da un settore tessile-abbigliamento che ha fatto segnare un piu’ 24%, raggiungendo i 239 milioni. A seguire, per importanza, il comparto della metalmeccanica con 224 milioni, l’agroalimentare con 97 milioni e il settore elettrico-elettronico con 64 milioni di euro. I tempi e le modalita’ di uscita, puntualizza l’ente camerale, “saranno definiti nei prossimi mesi dalle Istituzioni, ma gia’ si pongono quesiti significativi per le imprese esportatrici a proposito di quanto potra’ accadere sul versante burocratico (le documentazioni, ad esempio, che accompagneranno i prodotti) e finanziario, cioe’ sul rapporto di cambio euro/sterlina che potra’ influenzare i flussi e il loro valore”. Troppo “presto ovviamente per ipotizzare scenari, ma certo il livello d’attenzione e’ alto”, conclude la Camera di commercio.

A Reggio Emilia, poi, la Brexit riguarda anche 78 imprenditori britannici che gestiscono imprese insediate nel territorio della provincia. Dall’analisi dell’Ufficio studi della Cciaa, emerge che i cittadini del Regno Unito sono attratti piu’ dalle societa’, in particolare di capitali, che dalle imprese individuali. Sono infatti solo 15 i titolari di un’impresa individuale, mentre i restanti 63 ricoprono cariche amministrative all’interno di societa’: sono presidenti di consigli di amministrazione, amministratori unici, consiglieri, soci di societa’ sia di capitale che di persone.

I settori in cui gli imprenditori UK sono maggiormente presenti nel territorio reggiano sono quello delle attivita’ manifatturiere (21 persone) - con una prevalenza del comparto metalmeccanico - e commerciali (18). Fra gli imprenditori del terziario, la parte piu’ consistente svolge attivita’ di supporto alle imprese (attivita’ professionali, scientifiche e tecniche sono le prevalenti), oltre ad occuparsi di attivita’ immobiliari e di supporto per le funzioni d’ufficio. Non mancano imprenditori del Regno Unito impegnati nella ristorazione o nei servizi alle persone, dell’istruzione o di attivita’ creative, artistiche e di intrattenimento. Relativamente alla dislocazione sul territorio della provincia di Reggio, un imprenditore nato nel Regno Unito su due amministra un’impresa insediata nel comune capoluogo; a queste se ne aggiungono altre 10 con sede in comuni limitrofi (Albinea, Bagnolo in Piano e Quattro Castella), 10 aziende si trovano in Val d’Enza, 10 nei comuni rivieraschi ed infine 9 sono al confine con la provincia di Modena.