Maltempo, allerta meteo in Emilia Romagna

Allerta rossa della Protezione civile per rischio idraulico diffuso

Maltempo, la piena del fiume Enza

Maltempo, la piena del fiume Enza

Reggio Emilia, 13 dicembre 2017 - Allerta rossa per la giornata di oggi in Emilia Romagna per rischio idraulico diffuso. Dopo le esondazioni di ieri nel Reggiano (FOTO) e nel Modenese la situazione non pare migliorare per il momento. In considerazione dell'evoluzione dei fenomeni meteorologici previsti la protezione civile ha valutato anche per oggi allerta rossa per rischio idraulico diffuso sulla Pianura emiliana centrale e sulla Pianura e bassa collina emiliana occidentale nella regione Emilia-Romagna.

La perturbazione poi nelle prossi me ore dovrebbe lasciare gradualmente il Nord per trasferirsi al Centrosud, dove nei prossimi giorni sono attese ancora piogge e rovesci sparsi. Al Nord tempo in miglioramento con le ultime piogge su estremo Nordest, ma attenzione al ritorno di nebbie o nubi basse che ridurranno la visibilità sulla Valpadana, specie durante la notte e al mattino.

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Le temperature, dopo l'impennata dovuta ai venti di libeccio, torneranno progressivamente a calare a partire dal Nord. In questo dicembre particolarmente dinamico ci sarà spazio per una nuova irruzione di aria artica in discesa dal Nord Europa, che tra venerdì e sabato raggiungerà anche l'Italia.

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Allerta arancione invece, sempre per rischio idraulico diffuso, sulla Pianura emiliana orientale e costa Ferrarese. E allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato sui Bacini emiliani occidentali. L'allerta gialla sarà sui Bacini emiliani centrali e orientali.

L'ORDINE DEI GEOLOGI EMILIA ROMAGNA - "Ancora una volta, sono bastate poche ore di pioggia per mettere a dura prova il sistema idraulico regionale, con punti di crisi e danni molto rilevanti - si legge in una nota dell'ordine dei Geologi dell'Emilia Romagna -. Si è trattato di piogge veramente molto intense perché in poco più di 28/36 ore si sono avute precipitazioni superiori ai 250 mm con punte di oltre 440 mm sui crinali dei bacini dell’Enza, del Panaro, del Trebbia, del Taro e del Reno. Questi eventi particolarmente violenti si stanno ripresentando con una frequenza sempre maggiore e il sistema fluviale, che pure fino a pochi giorni fa si presentava reduce da una siccità estremamente critica, mostra i suoi limiti soprattutto quando le piene si riversano in pianura.  Andrebbe sempre ricordato che la pianura padana ha origini alluvionali, cioè la sua costruzione è avvenuta nei secoli proprio grazie alla deposizione dei sedimenti portati dai fiumi con le loro piene". "Sono necessari investimenti per la realizzazione di interventi per nuove opere e per la manutenzione costante di quelle esistenti ma anche di strutture tecniche dedicate alla difesa del suolo che devono essere messe in grado di governare la complessità del sistema”.

I CONSORZI DELLA VAL D'ENZA - Quanto accaduto, secondo l’Associazione dei Consorzi di Miglioramento Fondiario della Val d’Enza quanto accaduto "era prevedibile e si poteva evitare". "L’Enza è un torrente con forte pendenza, alta velocità di scorrimento, forte apporto di materiali in sospensione, di breve corso e quindi rapido anche nell’andare fuori controllo. Da molti decenni l’alveo del torrente è pensile (cioè più alto dei terreni che attraversa) e regolato nel suo alveo da alte arginature". "Gli argini hanno ceduto - si legge ancora nella nota -, non sono stati in grado di assorbire le spinte dell’acqua e rompendosi hanno provocato degli allagamenti nei territori circostanti. La bassa pendenza di questi ha indubbiamente favorito lo spandimento delle acque e quindi il dilatarsi delle zone interessate dai danneggiamenti".  "Chi governa ed ha governato il nostro territorio abbia il coraggio di recarsi nei luoghi allagati e spiegare il perché di questa inondazione, prevedibile anch’essa come la siccità della scorsa estate, e sostenere di fronte a chi sta subendo queste calamità che nulla di quanto è accaduto non era ipotizzabile e che niente si poteva fare concretamente per evitarlo. Nel frattempo vorremmo che a chi ha subito questa inondazione giungesse tutta la nostra solidarietà e la garanzia certa che la nostra azione, intesa a cambiare questo ordine di idee e di operati, proseguirà ancora più motivata di prima per loro e per noi".