Reggio Emilia, il caso dello spot sessista finisce all’Authority della pubblicità

Denuncia dell'assessore alle pari opportunità, Natalia Maramotti, al sito web dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria

La pubblicità sessista che ha creato scalpore a Reggio Emilia

La pubblicità sessista che ha creato scalpore a Reggio Emilia

Reggio Emilia, 15 settembre 2017 - L’assessore comunale di Reggio Emilia Natalia Maramotti, titolare della delega alle Pari opportunità, ha denunciato sul sito web dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (www.Iap.it) lo spot del negozio “My Optic” in centro storico, finito nella bufera per un volantino pubblicitario definito sessista.

“Il Comune di Reggio Emilia - ricorda Maramotti - mette in campo da anni politiche antidiscriminatorie finalizzate al contrasto delle pubblicità sessiste”. Nel 2012, infatti, “è stipulato un protocollo d’intesa per contrastare le pubblicità sessiste e diffondere la cultura della valorizzazione della differenza di genere, sottoscritto dalle associazioni di categoria del commercio, Act, Azienda ospedaliera, da alcune agenzia di comunicazione del territorio e stampa web nonché’ dall’associazione Nondasola che gestisce il centro antiviolenza del Comune”.

Inoltre, per le politiche messe in campo “per la promozione di una cultura diversa da quella maschilista che ostacola la piena libertà delle donne, il Comune ha ricevuto nel 2013 la menzione speciale all’interno del premio “Immagini” amiche promosso dall’Unione delle donne italiane, in collaborazione con il Parlamento Europeo e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica”.