Gestisce l'usura dal carcere: arrestati anche il figlio e il fratello

Un 44enne residente a Cadelbosco di Sopra continuava l'"attività" dietro le sbarre grazie ai familiari

La Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza

Reggio Emilia, 17 settembre 2014 - Dal carcere continua l'attività di usura grazie ai figli e al fratello. È quanto ha ricostruito il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Reggio, diretto dal tenente colonnello Giuseppe Tondi.

Lo scorso aprile i finanzieri, all’esito di un’indagine coordinata dalla dottoressa Maria Rita Pantani, hanno arrestato Antonio Silipo, 44 anni, di Cutro e residente a Cadelbosco di Sopra: è accusato di aver prestato soldi a tassi usurari a una professionista in gravi difficoltà economiche. Nel corso di ulteriori approfondimenti, anche su appello del sostituto procuratore che ha invitato le vittime a denunciare, alcuni imprenditori reggiani, anche se non spontaneamente, hanno raccontato agli uomini delle Fiamme Gialle – comandate dal colonnello Ippazio Bleve - di essere vittime d'usura.

Le indagini hanno permesso di ricostruire che Silipo, avrebbe continuato nell’illecita attività anche in stato di detenzione. Mutavano solo gli attori: le richieste di restituzione dei prestiti venivano effettuate dalla Floriana Silipo; mentre Francesco e Luigi, rispettivamente figlio e fratello di Antonio Silipo, provvedevano alla riscossione degli interessi mensili usurai. Nel corso della perquisizione effettuata nella residenza dei figli è stata rinvenuta e sequestrata una carabina calibro 22 detenuta illegalmente, mentre nel domicilio del fratello Luigi è stato rinvenuto e sequestrato munizionamento per armi da fuoco e tre caricatori. Questa mattina Francesco e Luigi Silipo sono stati arrestati e trasportati in carcere. Detenzione domiciliare, invece, per la figlia Floriana.