'Ndrangheta, nuovo sequestro preventivo e confisca a Grande Aracri

Il blitz dei carabinieri a Brescello

I carabinieri durante il sequestro

I carabinieri durante il sequestro

Reggio Emilia, 11 luglio 2015 - Nuovo sequestro preventivo e confisca di beni ritenuti riconducibili alla cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri in Emilia Romagna.

Il provvedimento è stato eseguito a Brescello dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia.

La misura patrimoniale preventiva, emessa dal Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Bologna, riguarda immobili di proprietà di prossimi congiunti di Francesco Grande Aracri, fratello del boss calabrese Nicolino.

La confisca ed il sequestro odierno seguono le misure eseguite l’8 novembre 2013, primo provvedimento disposto in Emilia Romagna, nonché tra i primi nel Nord Italia di provvedimento patrimoniale preventivo anticipato ai sensi dell'art. 22 del D.lvo 159/2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione).

Gli ulteriori sequestri odierni – a firma del collegio presieduto dal Presidente del Tribunale di Reggio Emilia Dott. Francesco CARUSO – sono conseguenza di un’ulteriore richiesta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna (Pubblico Ministero Dr. Marco Mescolini), sulla scorta delle nuove risultanze emerse durante le diverse udienze dibattimentali svoltesi in relazione al sequestro del 2013, supportate da riscontri eseguiti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia. Sotto il vincolo del sequestro, questa volta sono finiti un’azienda per la lavorazione del marmo ubicata nella medesima area  già sottoposta a sequestro, intestata a Paolo Grande Aracri e Carmelina Passafaro, figlio e nuora di Francesco, nonché un’abitazione ed un’autorimessa intestate alla figlia Rosita. 

Contestualmente, presso il municipio di Brescello,  proseguono i lavori della commissione di indagine (ex art. 143 D.Lgs.vo 267/2000),  della quale fa parte anche un Ufficiale dell’Arma, nominata dal Prefetto di Reggio Emilia delegato dal Ministro dell’Interno nel mese di maggio 2015, al fine di verificare un eventuale condizionamento della cosca Grande Aracri all’interno di quella amministrazione. Anche in questo caso l’accertamento è originato da una relazione informativa del locale Comando Provinciale Carabinieri richiesta dallo stesso Prefetto Raffaele Ruberto.