"Ecco l’asilo più bello del mondo"

A Guastalla prenderà il posto di due materne distrutte dal terremoto: una balena gigante di vetro e legno

MAESTRE L’esterno dell’asilo  di Guastalla. In basso: l’interno (Foto Lecci)

MAESTRE L’esterno dell’asilo di Guastalla. In basso: l’interno (Foto Lecci)

Guastalla (Reggio Emilia), 9 settembre 2015 -  Dove vai al nido? Dentro la balena. I piccoli di Guastalla hanno preso possesso dell’asilo nido dell’archistar. Abbandonando i container del dopo-terremoto, sono entrati nella fiabesca struttura tutta di legno e vetro di Mario Cucinella.

È la risposta di Guastalla ai danni del sisma del 2012. Due nidi storici – Rondine e Policino – erano stati gravemente danneggiati. Per ripararli servivano 750mila euro, stanziati dalla Regione. Ma Guastalla ha rilanciato (il sindaco era Giorgio Benaglia, non mancarono le polemiche sui maggiori costi). E in questa risposta c’è tutto, a partire dal contributo del concertone Italia loves Emilia (250mila euro) e delle offerte raccolte e distribuite dalla Regione (800mila). «Il nido è costato in tutto 3,2 milioni – dice il sindaco Camilla Verona –. Il Comune si è accollato una spesa di 1,4 milioni».

La scuola si è animata lunedì (57 i bimbi presenti quest’anno, raddoppieranno dal prossimo). Grande emozione delle maestre, sorpresa e tanta curiosità dei genitori. E i piccoli? Loro non ci hanno pensato troppo. Per niente intimoriti dalle novità architettoniche («Hanno risorse speciali», dice la maestra Federica Salsi), hanno trovato maestre, compagni e giochi, guardando distrattamente le pareti di vetro che permettono di avere una visione della scuola da un lato all’altro. Piuttosto hanno subito scoperto le piccole ‘piste di skateboard’ che completano il senso di rotondità dell’edificio. Ne momento del saluto, però, attraverso le grandi vetrate, i piccoli hanno potuto seguire con gli occhi le mamme e i papà che li avevano appena lasciati al nido.

È una sfida, è questa la parola che ricorre di più tra le maestre: il disegno di un’archistar visionaria s’incontra con la terra degli asili più belli del mondo. Un modello vicinissimo a quello di Reggio Children: l’esperienza educativa dentro un’opera originalissima.

«È tutto molto particolare – dice Tania Bertacchi –, noi vediamo queste possibilità come nuove risorse e cercheremo di capirle insieme ai bambini. Poi magari decideremo di inserire pannelli e arredi (in parte opera dello studio di Cucinella) per alternare pieni e vuoti». Il paese è consapevole della bellezza della struttura: «Sarà una nuova attrattiva per il nostro territorio», dice il sindaco Camilla Verona. E il nome? Sembra archiviata l’ipotesi di intitolarlo a Pinocchio. «Il ventre della balena rimanda a quella fiaba – prosegue il primo cittadino –, ma può essere un richiamo anche al grembo della mamma. Il nome nascerà dalle proposte dei bambini, e pensiamo di coinvolgere anche le famiglie».

Intanto si prepara l’inaugurazione ufficiale del 19 settembre. Stessa giornata del concertone di Ligabue al Campovolo, quasi un saluto a Italia Loves Emilia: c’è la possibilità che sia presente al battesimo anche uno dei cantanti protagonisti di quell’evento che riuscì a raccogliere 4,3 milioni.