Mantova-Reggiana, scontri tra ultrà. In 25 rischiano denuncia e Daspo

Le ruggini erano di vecchia data, polemiche per l’ok alla notturna Il match vinto dai granata

Una delle auto danneggiate

Una delle auto danneggiate

Reggio Emilia, 5 ottobre 2015 - Mantova-Reggiana giocata di sabato sera. Un’idea che non è stata per nulla azzeccata dal punto di vista dell’ordine pubblico, anche tenendo conto della rivalità e della «ruggine» che esiste da tempo tra queste due tifoserie.

Così, nonostante siano passati ben 26 anni dall’ultimo incontro-scontro ravvicinato, l’altra sera i rispettivi ultrà hanno potuto ritrovarsi e i più esagitati cercare il contatto. Per farlo in tutta tranquillità si sono dati appuntamento, mantovani e reggiani, prima che le forze dell’ordine cominciassero a occupare la zona dello stadio chiudendola al traffico.

Un gruppo di tifosi reggiani è venuto a contatto con un gruppo di supporter locali. Ed è scoppiato il tafferuglio. Lanci di ombrelli, bottiglie e altri oggetti, fuggi fuggi generale all’arrivo delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri in assetto da anti guerriglia. Alla fine sul terreno restano 4-5 auto con i vetri sfondati, più altre ammaccate da veri e propri fendenti sferrati con le punte degli ombrelli poi gettati, oltre a cofani mezzo sfondati da qualcuno che ci è saltato sopra cercando di sfuggire al «nemico», ultrà o agente di polizia che fosse.

Le forze dell’ordine hanno comunque bloccato parecchi dei protagonisti di questo triste pre-partita. Venticinque i reggiani identificati sul posto. Stando a quanto riferito da fonti della questura della città virgiliana, si tratterebbe di personaggi già noti per disordini da stadio. La maggior parte dei fermati giungeva dalla zona reggiana. Tutti rischiano una denuncia e il Daspo, con divieto di recarsi allo stadio per un lungo periodo di tempo.

Sempre nel pre-partita, ci sono stati problemi anche nella zona di Valletta Valsecchi, in particolare davanti a un bar di via Grossi, dove un gruppetto di ultrà reggiani avrebbe cercato di intrufolarsi per «scambiare le proprie opinioni» con qualche tifoso locale. La situazione si è poi calmata quando tutti i tifosi sono entrati allo stadio, ormai circondato dalle forze dell’ordine, che sono rimaste in attesa dell’uscita dopo il fischio finale. Dalle rispettive curve, gli insulti si sono sprecati.

Nel dopo partita, in un’atmosfera comunque di tensione, non risultano incidenti.