’Ndrangheta, perquisita la casa del calciatore Iaquinta

Il padre Giuseppe era tra i 117 arrestati dell’operazione Aemilia. L'ex nazionale azzurro non risulta indagato. Due sue pistole sono state trovate nella casa del genitore FOTO / VIDEO

Vincenzo Iaquinta con la maglia della Nazionale (Ansa)

Vincenzo Iaquinta con la maglia della Nazionale (Ansa)

Reggio Emilia, 4 febbraio 2015 - Nell’ambito dell’operazione Aemilia della Dda di Bologna è stata fatta  una perquisizione anche a casa di Vincenzo Iaquinta (FOTO), ex attaccante della nazionale azzurra campione del mondo di calcio. Il padre, Giuseppe Iaquinta, era tra i 117 arrestati.

L'abitazione del calciatore è a Quattro Castella. Iaquinta, 35 anni, ha giocato tra l'altro nell'Udinese e nella Juventus. Due pistole, intestate a lui, erano state trovate ieri in un'altra perquisizione, in una cassaforte a casa del padre Giuseppe. Le armi sarebbero regolarmente detenute dall'ex calciatore, ma il padre, in seguito a un divieto, non poteva averle in casa. 

La perquisizione a casa di Giuseppe Iaquinta è stata delegata dalla Dda di Bologna e le due pistole, una calibro 38 e una calibro 7,65, sono state trovate all'interno di una cassaforte, in un sottoscala nel seminterrato. Le due armi dovevano essere detenute a Quattro Castella, dove l'ex calciatore risiede. Il divieto di porto d'armi per il padre fu deciso dalla prefettura di Reggio Emilia, dopo la cena del 21 marzo 2012, in un ristorante della città: è la cena alla quale parteciparono oltre al politico Giuseppe Pagliani di Forza Italia (anche lui tra gli arrestati dalla Dda come il padre di Iaquinta) anche altre persone ritenute vicine alla 'ndrangheta e secondo gli investigatori in quell'occasione fu siglato un patto tra il politico e le cosche. In seguito al ritrovamento delle pistole, oggi sono scattate ulteriori perquisizioni a casa di Iaquinta e di due fratelli.

Il nome di Iaquinta compare in alcuni passaggi dell'ordinanza del Gip di Bologna che ha disposto 117 misure di custodia cautelare. L'ex calciatore avrebbe infatti partecipato ad una cena il 5 luglio del 2011 al ristorante di Reggio Emilia di Pasquale Brescia, uno degli indagati nell'inchiesta. Alla cena parteciparono altre persone indagate, oltre al padre del campione della nazionale, Giuseppe Iaquinta, arrestato la scorsa settimana.