Ammazzato e bruciato sul Secchia

La vittima è Andrea Germini; un marocchino il sospettato. Choc a Castelnovo Monti

Andrea Germini, 32 anni (Foto Artioli)

Andrea Germini, 32 anni (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 19 agosto 2014 - Ucciso e poi bruciato. Un delitto brutale che ha stroncato la vita di un giovane agricoltore di 32 anni, Andrea Germini, sposato con Marinella Campani con un figli di 6 anni e un altro in arrivo. È successo ieri mattina vicino ai Gessi Triassici, uno dei posti più turistici della montagna. Il corpo semicarbonizzato è stato trovato sul greto del fiume Secchia, al Mulino di Vogno a  Castelnovo Monti. 

Qualcuno ha colpito brutalmente il 32enne alla testa, tanto da provocarne la morte. Ancora non si conosce l’arma del delitto, ma non si esclude possa essere stato un sasso trovato in zona. Un delitto d’impeto, quindi. Ma poi l’assassino ha provato a distruggere il cadavere dandogli fuoco. Andrea, però, ha fatto in tempo a urlare, a chiedere aiuto con quanto fiato aveva in gola. E una donna, che ieri mattina alle 9 era andata lungo il fiume per fare sport, lo ha sentito. Ha chiamato i carabinieri che dopo pochi minuti sono arrivati sul posto con le sirene. Hanno trovato subito il corpo, guidati dal fumo del cadavere che stava bruciando. Una scena raccapricciante. 

Subito sono stati allertati i colleghi del Nucleo investigativo e i tecnici del reparto scientifico. Sul posto è arrivato anche il tenente colonnello Alessandro Dimichino, con il comandante della compagnia di Castelnovo Monti, capitano Dario Campanella. L’auto di Andrea, una Ford Fiesta, è stata trovata su una strada interpoderale lungo il fiume, ma abbastanza distante dal corpo. A qualche chilometro di distanza è stato fermato un marocchino 28enne che camminava scalzo: le sue ciabatte sono state ritrovate nel luogo dell’omicidio e dagli accertamenti è risultato che lavorava con la vittima. Subito è stato portato in caserma e messo sotto torchio: ha ammesso di essere stato con Andrea lungo il greto del fiume, ma ha fermamente negato di averlo ucciso. 

I carabinieri hanno transennato la zona e i tecnici del reparto scientifico hanno cominciato a svolgere i rilievi. Hanno scandagliato la zona immersa nella vegetazione.  Il luogo del ritrovamento del corpo, seppur a poche decine di metri dalla strada principale, è assolutamente invisibile da lì a causa dell’erba alta e degli alberi. La zona, di solito, è frequentata da cacciatori, da chi cerca un po’ di privacy e da coloro che desiderano prendere il sole o fare una grigliata con amici lungo il fiume Secchia. Un posto isolato, ma con un discreto passaggio, soprattutto d’estate. Per cui non è stato facile per investigatori del reparto scientifico isolare i reperti utili.   

I rilievi dei carabinieri si sono poi concentrati sull’auto di Germini, che si trovava a qualche metro dalla strada principale.  Nel primo pomeriggio a Castelnovo Monti è arrivato anche il sostituto procuratore di turno Luisa Serranti, che è prima andata in caserma per essere informata di quanto era accaduto e per assistere all’interrogatorio dello straniero. Poi, con il medico legale, è andata sul luogo della tragedia, dove sono stati effettuati nuovi rilievi e misurazioni sulla base anche di quello che ha raccontato il marocchino.  Per il momento nei confronti dell’uomo non è scattato alcun fermo, ma sono pesanti i sospetti su di lui e, pertanto, non è escluso che nelle prossime ore possa essere emesso un provvedimento.