Sgozza la moglie davanti al bimbo

In Polonia imprenditore di Arceto uccide con ferocia a coltellate la donna

Una foto dei tempi felici di Fermo Manzotti e della moglie polacca Teresa Misa

Una foto dei tempi felici di Fermo Manzotti e della moglie polacca Teresa Misa

Arceto (Reggio Emilia), 3 luglio 2014 - «Mi ami?». L’attimo di esitazione nel rispondere le è costato la vita. Una, due, tre, quattro... dodici coltellate: Teresa Misa, 32 anni, è stata sgozzata sotto i colpi violentissimi di Fermo Manzotti, 46 anni, di Arceto, imprenditore edile, col quale era sposato da due anni, dopo una convivenza di circa due lustri. Un omicidio consumato in auto, davanti agli occhi di uno dei tre figli, di soli quattro anni. 

E’ il piccolo ad aver raccontato la dinamica del delitto agli investigatori. «Papà ha chiesto di baciarlo - le parole dei bimbo al magistrato e allo psicologo che gli chiedevano cosa era successo - La mamma ha allungato la testa e lui le ha tagliato la gola». Il piccolino, che in tutte le foto postate dal padre su Facebook ha il sorriso di chi nella vita ha conosciuto solo gioie, ha avuto la lucidità di aprire la portiera dell’auto e fuggire. E mentre il figlio cercava aiuto, Fermo Manzotti metteva in scena l’atto finale dei suoi cinque minuti di follia: affondava il coltello ai polsi e alla trachea per uccidersi. Non ci è riuscito: è grave (è ricoverato in coma farmacologico) ma dovrebbe salvare la pelle. L’uomo è ovviamente in stato di arresto ed è piantonato da agenti della polizia polacca, che non lo lasciano solo neanche un istante. 

E’ successo il 18 giugno (ma se n’è avuta notizia solo ieri) a Tarnobrzeg, città della Polonia sud-orientale, che conta poco più di 50mila abitanti. Lì vicino, precisamente a Chmielow, Manzotti si era trasferito tre anni fa insieme a Teresa, cittadina polacca dalla quale aveva avuto tre bambini: due femmine di otto e due anni e, appunto, un maschio di quattro. 

A vedere le fotografie della famiglia, tutto sembrava colorato: tanti sorrisi, abbracci, flash di gite al lago e in montagna, momenti di vita felice nella loro casa circondata da un grande giardino. Ma sotto, evidentemente, covava il malessere. Le notizie che arrivano dalla Polonia, raccontano di un uomo molto geloso, che voleva Teresa sempre in casa con lui e i bambini. 

Negli ultimi tempi i rapporti tra i due coniugi erano diventati tesissimi. Teresa aveva trovato lavoro come cameriera, ma dopo una settimana si era dovuta licenziare perché Fermo non accettava l’idea che la moglie trascorresse ore fuori casa. Eppure in casa Manzotti c’era bisogno di lavoro. Perché servivano soldi. L’imprenditore, infatti, era maledettamente a corto di denaro. Dopo la vita agiata vissuta ad Arceto e quella dei primi tempi in Polonia, il bilancio familiare è diventato sempre più rosso. Pare, ma saranno gli investigatori ad appurarlo, che l’uomo amava giocare d’azzardo. 

Un vizio che gli avrebbe fatto perdere nel giro di poco tempo addirittura 150mila euro. La gelosia e i problemi economici il cocktail che ha mandato in tilt il cervello di Fermo Manzotti.

Ora c’è da pensare ai tre figlioletti, per i quali i nonni materni hanno già chiesto la tutela. Li aiuterà la sorella di Teresa, Aldona, che a distanza di quindici giorni non riesce a trattenere le lacrime.