Abusi sessuali sulla figlia di 3 anni

Padre orco condannato a 8 anni per ripetute violenze consumate in casa di Francesco Vecchi

Maltrattamenti su minori (Foto d'archivio Ansa)

Maltrattamenti su minori (Foto d'archivio Ansa)

Reggio Emilia, 10 luglio 2014 - C'è voluto quasi un decennio: dalla prima segnalazione dei servizi sociali (2005) alla sentenza di un paio di giorni fa. Così un 38enne reggiano è stato condannato a 8 anni per aver indotto sua figlia di tre anni ad avere rapporti sessuali con lui. Ripetuti nel tempo, per almeno un anno. Il pubblico ministero Enrico Stefani di Modena aveva chiesto nove anni, il collegio presieduto dal giudice Barbara Malvasi ha accolto quasi in toto l’impianto accusatorio. Ha risvolti oggettivamente raccapriccianti la vicenda giudiziaria arrivata mercoledì alla conclusione del primo grado. 

L’uomo, oggi 38enne, nato a Reggio, ma residente a Modena all’epoca dei fatti, avrebbe infatti abusato ripetutamente della bambina in ambito domestico, nell’abitazione dove padre e figlia vivevano insieme alla madre. La donna è ritenuta estranea ai fatti: i rapporti sarebbero quindi stati consumati in sua assenza. Violenze sessuali, va detto, che si inseriscono in un ambito di degrado e problematiche varie. Il 38enne ha un lungo e variegato elenco di precedenti penali alle spalle. Per questa e altre ragioni, la famiglia viene ben presto seguita dagli assistenti sociali. Ed è qui che nascono i primissimi sospetti. 

Negli atti della procura il lungo elenco delle fonti di prova che portano alla richiesta di rinvio a giudizio si apre proprio dall’imput dato dagli assistenti, i quali segnalano alle autorità comportamenti sospetti della bambina. L’anno è sempre quello incriminato. La piccola sta, quindi, in quel periodo sta subendo le violenze. E non si tratta solo di attenzioni di un certo tipo ma, purtroppo, di episodi estremamente concreti nella loro gravità. 

Indirettamente la piccolissima vittima comincia a lanciare segnali agli assistenti sociali. Quasi inconsapevolmente. Poi questi segnali diventano mezzi racconti.  Tutti passaggi che si trasformano in denunce presentate alle forze dell’ordine affinché approfondiscano l’intera squallida vicenda che va profilandosi. Ovviamente di fronte ai primi concreti sospetti la bambina viene tolta alla famiglia e data in affidamento, mentre il caso arriva al tribunale dei minori di Bologna. 

Capitolo a sua volta importante, perché nel nuovo nucleo la vittima comincia a mostrare comportamenti morbosi, con riferimenti sessuali. Il pm di Modena, nel mentre, incarica un medico legale di eseguire un’ispezione personale sulla minore.  A quattro anni la bambina deve affrontare l’incidente probatorio, quell’istituto del diritto processuale che serve per ‘congelare’ elementi importanti in vista del dibattimento. Viene utilizzato quando le prove rischiano di perdere la sfida col tempo. E in questo senso ricordi di questo tipo nella mente di una bambina così piccola potrebbero portare alla rimozione inconsapevole. 

È con queste fonti di prova (comprese le registrazioni di quanto affermato dalla bambina) raccolte dall’accusa che si apre il processo a carico del 38enne . Mercoledì scorso, dopo che la difesa ha chiesto l’assoluzione, è arrivato il dispositivo del collegio, che condanna l’uomo a otto anni di carcere per aver abusato della propria figlia quando aveva soltanto tre anni. 

Francesco Vecchi