Renzi a Villalunga di Casalgrande, abbracci e selfie con i volontari. Le foto

Alla festa regionale del Pd c’erano 2mila persone, sul palco anche il giornalista Enrico Mentana

Matteo Renzi intervistato da Enrico Mentana

Matteo Renzi intervistato da Enrico Mentana

Reggio Emilia, 9 agosto 2016 - Circa duemila persone hanno accolto Matteo Renzi, stasera, a Villalunga di Casalgrande, alla festa regionale del Pd. GUARDA LE FOTO

Il presidente del consiglio è arrivato in provincia di Reggio, dopo essere stato a Bosco Albergati (in provincia di Modena). Nel pomeriggio era stata grande l’attesa per l’arrivo di Renzi. I volontari dei vari stand, in gran fermento, si sono tutti schierati compatti col premier. Giovani e anziani all’unanimità. «Voteremo sì al referendum»; «Renzi sta cambiando l’Italia anche se osteggiato», «Finalmente, dopo anni di immobilismo la politica funziona»; «Spero che aiuti i giovani nel lavoro»: erano queste le maggiori esternazioni speranzose di chi è arrivato ad aiutare, gratuitamente, in ristoranti, paninoteche, birrerie e osterie. Fin dalle 20 la folla ha iniziato ad affluire e occupare i posti predisposti per assistere all’intervista al premier.

Renzi è giunto alla kermesse alle 21.40. Con lui, sul palco, il giornalista Enrico Mentana. Durante la serata (durata un’ora e mezzo) tanti applausi ed entusiasmo. Lui ha dispensato tanti sorrisi. E scambi di battute con la gente in platea. Poi però si è fatto serio quando ha parlato dell’agroalimentare, settore molto importante a Reggio. «Qui in prima fila c’è Licia Ferrarini, a capo di un’azienda dell’agroalimentare (Salumi Ferrarini, ndr) – ha detto Renzi, che all’inizio ha anche fatto gli auguri a Romano Prodi per il compleanno -, ambito che produce 37 miliardi di export. Ma la domanda di prodotti italiani è di 90 milioni di euro. I consumatori, però, anziché comprare il Parmigiano Reggiano, acquistano il Parmesan. Perché negli ultimi 30 anni ci siamo rinchiusi nelle nostre polemiche interne e non abbiamo difeso i nostri prodotti».

«Vorrei che l’Italia non avesse paura di vincere lo scudetto – prosegue il presidente del consiglio -, bisogna uscire da una logica pessimistica. Lo dico soprattutto ai ventenni e ai trentenni. In un Paese dove oggi c’è qualche diritto in più e qualche tassa in meno. La priorità è restituire l’entusiasmo agli italiani, mi piacerebbe che oggi ci fosse lo stesso spirito che hanno avuto i nostri padri quando hanno dovuto ricostruire l’Italia (dopo la guerra, ndr). E’ vero, il mondo di oggi è problematico. Vedi quello che è successo a Nizza, a Dacca e in Germania. Ma vorrei che capissero che lo Stato c’è per loro».

Infine, il presidente del Consiglio non risparmia una stoccata a D’Alema, che rappresenta una minoranza nel Pd: «E’ uno specialista in competizioni interne. Pensate cosa sarebbe successo se si fosse impegnato solo un decimo di quanto ha osteggiato me e Prodi, per combattere Berlusconi. Non avremmo avuto il Cavaliere al governo». Alla fine della serata Renzi è sceso dal palco ed è stato sommerso dall'affetto della gente alla ricerca di una foto col premier: "Bravo Matteo!; "Continua così", solo complimenti per lui. Poi ha effettuato un giro tra gli stand. I tanti volontari 'impazziti' hanno scattato selfie a raffica assieme al segretario del Pd. "Sei bellissimo", ha anche urlato qualcuna.