Terremoto, i quattro reggiani in Nepal: "Ovunque spuntano cadaveri"

I sopravvissuti dovrebbero rientrare in Italia domani

Terremoto in Nepal (Reuters)

Terremoto in Nepal (Reuters)

Reggio Emilia, 28 aprile 2015 - «Spuntano cadaveri dappertutto». Le parole di James Garimberti, 65 anni, arrivano da Kathmandu, capitale del Nepal, dove il terremoto ha fatto migliaia di vittime. Con Garimberti, che risiede a Bibbiano, ci sono tre amici, tutti di Reggio: Marco Boni, commerciante, il medico di base Fulvio Fontanesi e Massimo Chiossi. Tutti in Nepal per la quarta volta, a sfidare montagne e a portare materiale di cancelleria ai bambini di villaggi poverissimi e sperduti.  I quattro sono vivi per miracolo: «Quando c’è stata la prima fortissima scossa - ha raccontato Garimberti - eravamo a visitare un monumento per fortuna abbastanza aperto: siamo scappati fuori e ce l’abbiamo fatta. Tutte le case intorno sono venute giù».  La scossa di cui parla Garimberti si è verificata sabato scorso ed è stata potentissima: magnitudo 7,9. L’epicentro è stata la valle dello Tsum, nel distretto di Gorkha, proprio dove i quattro amici due giorni prima avevano terminato l’escursione. 

Ora tutti e quattro sono chiusi in hotel. «Ci hanno detto che siamo al sicuro, ma dico la verità, dormiamo con un occhio solo e vestiti, pronti per scappare. Lo scenario fuori è agghiacciante: la città è distrutta, ci sono accampamenti dappertutto».  I quattro dovrebbero riuscire a partire domani. Lo scrive Maria, moglie di Garimberti, sul suo profilo Facebook. «James mi ha chiamato - si legge - E’ fiducioso di poter partire, come stabilito. Lo attendo a casa giovedì. Qualche servizio per l’aereoporto funziona ancora e mal che vada lo raggiungeranno a piedi, sono allenati! Stanno dormendo nella hall dell’albergo perché continuano forti scosse di assestamento e vogliono esser certi di poter guadagnare una veloce fuga all’aperto. Grazie a tutti della vostra vicinanza».

Poi un messaggio agli amici dei quattro escursionisti. «James sta bene e con lui gli altri tre compagni della spedizione - scrive Maria su Facebook - ma è in mezzo all’inferno, continuano le scosse anche molto violente. Prego tutti i suoi amici di non tentare di contattarlo al telefono, le linee telefoniche servono alle emergenze, che sono tante, troppe. Se volete, potete contattare me».