Tutti al cinema, si comincia dall’Uci con ‘Difret’

Il Festival di Berlino si è appena concluso con l’Orso d’oro al film Taxi

Johnny Depp protagonista di Mortdecai

Johnny Depp protagonista di Mortdecai

Reggio Emilia, 16 febbraio 2015 - Sull’onda dell’entusiasmo per il Festival di Berlino appena concluso, che ha assegnato l’Orso d’oro a Taxi, di Jafar Panahi, segnaliamo una bella e meritevole proiezione all’Uci Cinemas di Reggio, oggi lunedì 16 febbraio alle 18 e alle 21. E’ Difret – Il coraggio per cambiare, di Zeresenay Mehari, distribuito dalla Satine Film, che ha come produttrice esecutiva Angelina Jolie.

DA BERLINO A REGGIO. Proprio da Berlino era cominciata la corsa di questo film toccante, affascinante e complesso. Un dramma giudiziario con al centro la 14enne Hirut, vittima di violenza e rapimento a scopo matrimonio da parte del suo futuro sposo – rito tuttora praticato in Etiopia – e dell’avvocatessa che si prende a cuore il suo caso.

AL ROSEBUD. Domani martedì 17 febbraio, invece, alle 21, si terrà al Rosebud la proiezione evento di Timbuktu, in corsa per l’Oscar miglior film straniero. Timbuktu del regista mauritano Abderrahmane Sissako ci porta dentro una pagina di storia recentissima, così attuale e collegata a tante terribili cronache recenti, dalla strage di Parigi nella sede della rivista Charlie Hebdo alle decapitazioni di ostaggi da parte dell’Isis. Nel 2012 Timbuktu, nel Mali, è stata occupata da jihadisti che hanno portato violenza e controllo assoluto sugli abitanti, fino alla liberazione da parte delle truppe francesi. “Il 29 luglio del 2012 ad Aguelok, una piccola città nel nord del Mali, un crimine inspiegabile ebbe luogo. Un crimine sul quale i mezzi di comunicazione di tutto il mondo chiusero gli occhi. Una coppia di trentenni, genitori di due figli, sono morti lapidati. La loro unica colpa era di non essere sposati. Il video del loro assassinio, che è stato pubblicato sul web, è mostruoso. La donna muore colpita dalla prima pietra, mentre l’uomo butta fuori un urlo disperato. Poi silenzio. Aguelok non è Damasco. Non è trapelato niente di questa storia”.

IL 28 FEBBRAIO A REGGIO. Al Rosebud alle 17.30 Frederick Wiseman incontra il pubblico per una speciale lezione magistrale su National Gallery organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna. National Gallery di Frederick Wiseman, Leone d’Oro alla Carriera alla 71. Mostra di Venezia, è un film che coltiva il gusto della lentezza e della contemplazione e che riserva sorprese continue, visione dopo visione. Acclamato lo scorso anno nella Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, National Gallery arriva in Italia solo per un giorno mercoledì 11 marzo

BERLINO. E’ il Taxi guidato da Jafar Panahi l’Orso d’oro della Berlinale 2015. Lo ha deciso la giuria internazionale presieduta dal regista americano Darren Aronofsky, che contava Audrey Tautou, Martha De Laurentiis e Claudia Llosa, preferendolo a buone opere non meno meritevoli, alle quali tuttavia sono stati tributati altri premi. Aronofsky deve essersi immedesimato nella vita di un collega che ha subìto una condanna iniqua, per un uomo e per un artista. Panahi da 20 anni non può produrre né dirigere film e rilasciare interviste fuori o dentro l’Iran, mentre 6 anni fa è stato condannato dal tribunale di Teheran per aver partecipato a una protesta di piazza contro il regime politico del suo Paese. Quindi sì, l’Orso d’oro si configura come un premio al coraggio. Nulla da fare per l’italiana Vergine giurata dell’esordiente Laura Bispuri, con Alba Rohrwacher, e Orso d’oro incerto fino alla fine perché a questo giro la Berlinale non ha regalato il capolavoro. Orso d’argento, dietro Panahi, cioè gran premio della giuria a El Club del cileno Pablo Larrain. Il club è una casa di detenzione e recupero per ex preti pedofili e criminali negli anni della dittatura di Pinochet in Cile. Qui una suora, pure lei con macchie da lavare via, cerca di praticare un percorso di riabilitazione morale e di redenzione irto di ostacoli grossi come le onde dell’oceano che gli ospiti trovano ogni mattina, abbattersi sulla spiaggia. Ma l’animo umano può perdersi per sempre e non c’è legge dello stato o religione che possano cambiare il corso del destino. Nella selezione ufficiale sono giustamente spiccati Ixcanul del guatemalteco Jayro Bustamante, a cui è andato il premio Alfred Bauer per le nuove prospettive che apre nel cinema, e Aferim ex aequo con Body, migliori regie. Tre storie originali, che spalancano una finestra su scenari nuovi, percorribili in un’arte che continuamente muta registro.  Un vulcano che detta legge con la propria forza mistica, il western gitano in Romania bianco e nero e un dramma famigliare, in cui padre e figlia superano un grave lutto cercandosi a distanza, senza volerlo. Non tutti i titoli sopracitati hanno trovato un distributore, che è l’impresa più difficile, ma speriamo che l’attesa non sia vana, o di non aspettare troppo per vederli in sala.

QUELLE 50 SFUMATURE. La Berlinale è stata teatro di fenomeni di massa, di costume e isterie collettive come poche. Folla di ragazzini assiepati dietro le transenne dal primo pomeriggio, per il red carpet dei giovani divi di Cinquanta sfumature di grigio Dakota Johnson e Jamie Dornan. Lei, oltre alla scollatura vertiginosa, ha messo in scena un certo sguardo diabolicamente allusivo molto più in parte, rispetto a quanto offerto sul set. Le visioni eran ben tre, alla fine, e il film è uscito subito dopo in tutto il mondo Italia compresa, eppure questo non ha diminuito di un millesimo il clamore intorno al film. Ci ricorderemo di questa Berlinale anche per avere portato l’ultima magia Disney, la Cinderella diretta da Kenneth Branagh, con Cate Blanchett matrigna crudele e la scarpetta di cristallo, persa a mezzanotte, attrice in più della favola in live action.

Eccoci alle uscite nelle sale reggiane dal 17 al 24 febbraio !!

IL SETTIMO FIGLIO di Sergey Bodrov, con Julianne Moore e Jeff Bridges. Al mago Gregory, un cavaliere incappucciato e cattivo, è riuscita l’impresa di catturare Mamma Malkin, la strega più temibile di tutta la contea, costringendola a secoli di prigionia. Quando per un errore involontario Mamma Malkin ritorna in libertà e minaccia di far scendere una terribile maledizione sugli uomini, Gregory ha tempo fino alla prossima luna piena per trovare l’unica persona in grado di fermarla: il settimo figlio di un settimo figlio. MORTDECAI di David Koepp, con Johnny Depp, Gwyneth Paltrow, Paul Bettany e Ewan McGregor. Alle prese con criminali della mafia russa, con il Mi5 inglese, sua moglie e un terrorista internazionale, il trafficante d’arte Charlie Mortdecai deve attraversare il mondo armato solo della sua bellezza e del suo fascino mentre cerca di recuperare un quadro rubato che si dice contenga il codice di un conto bancario, che dà accesso a un tesoro nazista. UN PICCIONE SEDUTO SU UN RAMO RIFLETTE SULL’ESISTENZA di Roy Andersson, con Holger Andersson. Come moderni Don Chisciotte e Sancio Panza, Sam e Jonathan, due commessi viaggiatori svedesi, si confrontano con le meraviglie caleidoscopiche dei destini umani. Un viaggio che mostra la bellezza dei singoli momenti, la meschinità di altri, l’umorismo e la tragedia dell’uomo. ADVANCED STYLE - LE SIGNORE DELLO STILE di Lina Plioplyte, con Ari Cohen, Joyce Carpati e Lynn Dell. Dal 2008 il fotografo newyorchese Ari Seth Cohen è celebre per i resoconti sulla moda rivolti a donne anziane nel suo popolarissimo blog Advanced Style. Con l’aiuto dell’operatrice video Lina Plioplyte, decide di filmare le signore come ‘modelle’, tra i 60 e i 90 anni, mostrando che l’età non è un ostacolo per essere favolose. NOI E LA GIULIA di Edoardo Leo, con Luca Argentero e Carlo Buccirosso. Diego, Fausto e Claudio, tre quarantenni insoddisfatti, da perfetti sconosciuti si ritrovano uniti nell’aprire un agriturismo. A loro si uniranno Sergio, un cinquantenne invasato, e Elisa, una giovane donna incinta fuori di testa. A ostacolare il loro sogno arriverà Vito, camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300.