Sconfitti e umiliati

Rimini, 24 ottobre 2014 - Alla fine il paracadute non si è aperto e il volo del Fellini termina nel peggiore dei modi: precipitiamo tutti a terra. Dal primo novembre chiude l’aeroporto e non sappiamo quando riaprirà. Nel giorno di Halloween non arriva uno scherzetto ma la più atroce delle beffe. L’Enac, l’ente governativo che aveva in mano la regia di questa delicatissima partita, promette che farà di tutto per velocizzare al massimo la ripresa dei voli. Stiamo freschi: a un anno esatto dal fallimento di Aeradria aspettiamo ancora un nuovo gestore.

Alla fine tutti diranno che hanno rispettato la legge e che non si poteva fare diversamente. Ma per l’ennesima volta la burocrazia soffoca le esigenze dei cittadini e non tutela il bene comune. Viene da chiedersi come sia possibile chiudere un aeroporto su cui i creditori prima e quattro aziende poi erano pronti a investire milioni di euro. Ci inchiniamo a codici e regolamenti, ma al prezzo di ricadute catastrofiche per l’economia del territorio.

A qualcuno, come al prefetto Palomba, bisogna riconoscere l’onore delle armi: ha cercato con tutte le forze di evitare questo dolorosissimo epilogo. Altri, a partire da una classe politica incompetente e irresponsabile, non hanno scuse. La città, stavolta, non è stata solo sconfitta, ma anche umiliata.