Misteriosa aggressione al lago. "Enrico ha visto qualcosa di troppo"

La versione di Renato Zani, padre del 30enne in rianimazione al ‘Bufalini’ dopo essere stato aggredito da sconosciuti nel Lago Pascoli

Enrico Zani, il trentenne ferito in una misteriosa aggressione

Enrico Zani, il trentenne ferito in una misteriosa aggressione

Rimini, 30 aprile 2016 - «Mio figlio forse ha visto qualcosa che non doveva vedere». Lo ha ripetuto più volte agli inquirenti Renzo Zani, il padre di Enrico, il trentenne di San Mauro Pascoli, vittima di un’aggressione da parte di sconosciuti proprio nel Lago Pascoli (FOTOche Enrico gestisce insieme ad altri soci.

Un episodio inquietante quello in cui è rimasto coimvolto il cuoco sammaurese di 30 anni, trovato giovedì pomeriggio in una pozza di sangue nella strada che delimita il lago Pascoli e che si trova sotto il Comune di Santarcangelo. Il ragazzo è stato colpito alla testa in due punti da un corpo contundente, nella zona parietale destra e sinistra. Nessuna ferita alle gambe che avrebbe potuto giustificare un investimento stradale, come era stato erroneamente classificato, in un primo momento dalla Polizia municipale di San Mauro Pascoli.

E’ stata, invece, un’aggressione vera e propria. Da parte di chi, per ora resta un mistero. Il trentenne ieri mattina è stato sottoposto ad un delicato intervento chirugico alla testa all’ospedale Bufalini di Cesena dove era stato immediatamente trasportato dopo che era stato lo stesso padre a trovarlo privo di sensi e in una pozza di sangue. Si trova ancora nel reparto di Rianimazione e la sua prognosi resta riservata.

Così le indagini sono state affidate agli uomini della squadra mobile di Rimini che dalla serata di giovedì hanno iniziato i sopralluoghi insieme alla Scientifica. Nella zona non ci sono telecamere. Restano, al momento, solo le parole del padre che ha parlato di un’auto scura fuggita in tutta fretta. In passato Zani aveva presentato diverse denunce per furto di carpe dal suo lago. E aveva anche denunciato il tentativo da parte di sconosciuti di avvelenare le acque. E’ una delle piste seguite dagli inquirenti che non escludono anche che lo Zani possa aver visto qualcuno recuperare qualcosa di proibito nascosto nella zona vicino al lago e quindi ‘punito’ per questo. Questa mattina la Procura di Rimini potrebbe aprire un fascicolo per l’ipotesi di reato di lesioni plurime aggravate, reato che potrebbe trasformarsi in tentato omicidio a seconda dell’evolversi della prognosi di Zani.