Rimini, Adelina torna sulla strada contro la prostituzione

La ex schiava del sesso, di origini albanesi, collabora con la Comunità Papa Giovanni XXIII e il Comune per contrastare il fenomeno molto diffuso

Rimini, Adelina torna sulla strada contro la prostituzione

Rimini, Adelina torna sulla strada contro la prostituzione

Rimini, 13 aprile 2017 - Giovanissime tra i 18 e i 25 anni, rumene, bulgare, albanesi, cinesi e nigeriane. Sono le ragazze che si prostituiscono sul lungomare, sulla statale, in zona Celle, Grattacielo, sulla Statale a Riccione e a nord fino a Lido di Savio. E' una piaga quella della prostituzione contro cui da anni si batte la Comunità Papa Giovanni XXIII che collabora con il Comune che per contrastare il fenomeno applica sanzioni a clienti e prostitute.

In particolare, a colpire è una testimonianza video, con telecamera nascosta, realizzata in collaborazione con Adelina, ex prostituta che da donna libera ha iniziato un percorso per aiutare altre donne come lei che dalla strada vogliono scappare. Nelle immagini si vede la ragazza, rapita giovanissima in Albania, violentata e picchiata, messa su un gommone e spedita in Italia per essere avviata alla prostituzione, che torna in strada fingendosi prostituta e contratta sul prezzo con alcuni uomini. Molti di questi addirittura non vogliono pagare o vogliono uno sconto sulla prestazione sessuale. Uno spaccato di vita, purtroppo reale e a pochi passi da noi.

Per contrastare il fenomeno della prostituzione il Comune ha avviato una serie di politiche che prevedono anche multe per clienti e prostitute, a cui la comunità Papa Giovanni XXIII collabora portando testimonianze, anche video, e il lavoro dei volontari. Su tutto c'è un'immagine, quella della campagna 'Questo è il mio corpo' con una mano di donna che stringe una bambola nuda e ferita. L'idea di base di queste iniziative, come spiega Christian Gianfreda e il responsabile della comunità per Rimini, Daniele Serafini, è che "va fermata, principalmente la domanda", ricordando che "la prostituzione viola la dignità e i diritti umani, i clienti sono complici della riduzione in schiavitù e dello sfruttamento delle donne". L'eredità è quella di Don Oreste Benzi che negli anni ha salvato 7mila donne dalla strada e da un destino crudele.

Fondamentale, oltre alla punibilità del cliente, è il lavoro delle volontarie della strada, che ogni giovedì notte escono a portare conforto alle ragazze sfruttate, a descrivere il mondo della prostituzione oggi. "In prevalenza, il 50% e oltre sono rumene, poi bulgare, albanesi, cinese e da qualche tempo sono tornate le nigeriane - racconta una volontaria -. Si prostituiscono sul lungomare, sulla statale, in zona Celle, Grattacielo poi sulla statale a Riccione e a nord fino a Lido di Savio". Sono giovanissime dai 18 ai 25 anni, ma i volontari sospettano che siano anche minorenni.