Ex Pepenero, il Palacio chiude dopo un anno

I gestori lasciano il locale sorto sulla ceneri del night club

Ammainata l’insegna del Palacio de la salsa

Ammainata l’insegna del Palacio de la salsa

Riccione (Rimini), 6 dicembre 2016 - Chiude il Palacio de la salsa in piazzale Azzarita, e non si tratta di un omaggio alla scomparsa di Fidel Castro. Dell’insegna del locale è rimasta visibile solo l’auto che ricorda le vecchie glorie in circolazione sull’isola. «La casa dei salseri de corazòn chiude», scrivono i gestori sulla pagina social. «Un’ennesima avventura si chiude e se ne aprono altre», perché lo staff intende proseguire nell’organizzare serate in locali da definire. Addio a un «un mostro di 2mila metri quadrati a Riccione vicino al mare, struttura fantastica, alla Miami. Grazie per l’aiuto di tutti nostri amici alunni, appassionati salseri e poeti rumberi come noi. Grazie per aver regalato questi momenti, per aver reso lo impossibile possibile, per aver trasformato un sogno in realtà».

Si chiude dopo circa un anno l’esperienza che avrebbe dovuto far dimenticare il mondo dei night club. Ora per il Tribunale, che ha la gestione della struttura dopo il sequestro della Guardia di finanza nell’agosto del 2013, si tratta di ricominciare daccapo.

Quanto basta a riproporre il dilemma: ci può essere un futuro alternativo per l’ex Pepenero? Con il Palacio, dal curatore giudiziario Giancarlo Ferrucini al sindaco Renata Tosi, la risposta sembrava essere positiva. La svolta era arrivata nell’estate del 2015, quando prese corpo l’idea di dire basta alle atmosfere e agli affari del night. Nell’ottobre dello scorso anno la musica in pista era cambiata ed aveva fatto il suo ingresso la salsa.

Sembrava essere un segnale, tant’è che l’estate scorsa, Tribunale e Comune avevano deciso di cambiare il dna di un altro locale, anche questo sotto sequestro, «La Perla» nella zona del Marano. Nelle ultime settimane operai e artigiani sono al lavoro per smantellare i privée e illuminare il palco sul quale si presenteranno giovani artisti. Si chiamerà Yellow Factory, avrà come gestori Federico Cimaroli e l’ex tennista Giorgio Galimberti. Tutto procede come da programma, ma l’apertura natalizia potrebbe slittare. Una corsa contro il tempo mentre in città cominciano ad apparire i manifesti pubblicitari. Alcuni sono del tutto bianchi. Verranno personalizzati da street artist nei prossimi giorni. Lo Yellow Factory sarà un luogo dove band giovanili, artisti e creazioni giovani troveranno casa. Reggerà alla concorrenza nel mondo dei locali? Una duplice scommessa da giocare per Tribunale e Comune, che dovranno cercare un nuovo gestore anche per l’ex Pepenero.