In carcere inneggia all’Isis e minaccia: "Farò saltare in aria Rimini"

Tunisino di 32 anni sarà espulso. Ora si trova all’ex Cie di Torino

Terroristi dell'Isis (foto repertorio)

Terroristi dell'Isis (foto repertorio)

Rimini, 5 febbraio 2018 - «Il sangue di voi italiani scorrerà come quello che sto buttando fuori io. E vi ucciderò io stesso con i miei amici dell’Isis. Vi farò saltare per aria tutti». Lo ha detto e ripetuto, più volte, solo poche settimane fa, agli agenti della penitenziaria del carcere di Rimini dove da agosto è rinchiuso. Gli agenti erano corsi in suo soccorso dopo che il detenuto aveva tentato di ferirsi al braccio e alle gambe. Non era la prima volta che, Ben Ioussef Mohamed, 32 anni, originario della Tunisia, inneggiava al Daesh. Lo aveva già fatto all’indomani della suo ingresso ai «Casetti».

Dietro le sbarre ci era finito dopo essere stato sorpreso a spacciare droga ad un minorenne. «Farò saltare il carcere e tutta Rimini, dovete morire tutti, voi italiani». Il suo comportamento era stato immediatamente segnalato dagli agenti della penitenziaria riminese a Roma, al Dap, il dipartimento dell’amministrazione dei carceri che aveva subito trasmesso le informazioni al Comitato analisi straordinario antiterrorismo. Le informazioni erano poi state passate alla Questura di Rimini, alla Digos e all Ufficio ’Immigrazione mentre il pusher tunisino veniva classificato di profilo uno, ossia considerato di massima pericolosità. All’interno del carcere è stato, quindi, tenuto costantemente monitorato dal personale in servizio. Nulla è stato lasciato al caso: troppo pericoloso il pusher. Giovedì scorso il tunisino è comparso davanti al gup Sonia Pasini per il processo per droga. Il giudice, oltre ad averlo condannato ad un anno, ha disposto anche la sua espulsione. E sempre giovedì, accompagnato da personale specializzato della Questura di Rimini, è stato accompagnato a Torino al Centro di permanenza per il rimpatrio. Il tunisino verrà espulso entro la giornata di oggi. Dal 2016 è la terza segnalazione che parte dagli agenti della penitenziaria di Rimini di detenuti che inneggiano all’Isis. Anche gli altri due sono stati stati espulsi. Nell’agosto scorso, poi, due algerini, che si erano finti turisti francesi, erano stati sorpresi davanti al Grand hotel di Rimini in atteggiamento sospetto. «Una presenza distonica», era stata definita la loro comparsa in città dagli investigatori riminesi. Per questo motivo era scattato, per i due giovani algerini, il decreto di espulsione firmato dal questore Maurizio Improta.