Rimini, i profughi ‘sfrattati’ dall’hotel distribuiti su tutta la provincia

Scaduto il contratto di affitto di vialla Panda, ecco dove sono stati sistemati

Profughi sfrattati dall’hotel dove erano alloggiati

Profughi sfrattati dall’hotel dove erano alloggiati

Rimini, 11 ottobre 2017 - Sono stati trasferiti in diverse altre strutture e appartamenti, i 27 tra profughi e richiedenti asilo che erano ospitati a Villa Panda, in via Firenze a Rimini. L’operazione, pianificata dalla Prefettura, dopo la scadenza del contratto d’affitto della stessa Villa Panda da parte dei gestori nei confronti della proprietà, è stata messa in atto nella mattinata di ieri da parte degli agenti della Polizia di Stato.

Il principio guida che è stato seguito dalla prefettura nella redistribuzione dei profughi è stato quello di mantenere unite persone delle stesse etnie e nazionalità. Parte dei profughi è stato trasferito in altre strutture, parte (consistente) in appartamenti. Il grosso degli immigrati - undici persone - è stato ricollocato in un immobile a Riccione, nel Centro immigrati di via Puglia, affidati alla Cooperativa Centofiori. Due immigrati sono stati trasferiti alla ‘Casa Gialla’ di via Maiano, a Rimini; uno alloggerà in via Madonna della Scala, presso la cooperativa Madonna della Carità (la Caritas); altri due profughi sono stati spostati all’hotel Tre Sirene di via Piacenza; uno in un locale nella disponibilità di una cooperativa sociale, sulla via Emilia; due persone hanno trovato alloggio rispettivamente in un appartamento di via Dario Campana e in uno di via Emilia Vecchia.

Cinque profughi sono stati affidati alla Croce Rossa, che li ha collocati nello spazio di via Pizzolo. All’associazione Papa Giovanni XXIII sono stati affidati due profughi, sistemati in un appartamento di via Pomposa; un altro - sempre affidato Papa Giovanni XXIII - in una casa d’accoglienza di via Coriano. Infine, un profugo ha trovato accoglienza in un appartamento di Santarcangelo.

«E’ un passo avanti rispetto al primi momenti in cui ci siamo trovati a gestire l’emergenza – spiega il prefetto di Rimini, Gabriella Tramonti – si trattava di sistemazioni provvisorie. Ora si lavora invece nella logica della distribuzione sul territorio dei profughi, sulla possibilità di mettere insieme persone dela stessa etinia. Accorgimenti importanti che nell’emergenza non si riuscivano a fare. Certo, dobbiamo vedere come andrà la gara, ma ho dato indicazioni sulla scelta di strutture, affinché non siano grandi e che soprattutto vengano distribuite su tutto il territorio provinciale. Non si possono fare concentrazioni di profughi in una sola zona. Faremo anche tutti gli accertamenti antimafia necessari, i controlli saranno costanti, per garantire sia i migranti che i cittadini.