Tenta di violentarla in spiaggia, salvata dai passanti

Riccione: l’aggressore, un marocchino, è stato arrestato dai carabinieri poco dopo l'accaduto

Carabinieri in pattugliamento sulla spiaggia (Foto archivio)

Carabinieri in pattugliamento sulla spiaggia (Foto archivio)

Riccione (Rimini), 25 settembre 2016 - La pesta a sangue per costringerla ad avere un rapporto sessuale. Lei però riesce a sfuggirgli e chiede aiuto ai passanti che chiamano i carabinieri. In manette, con l’accusa di violenza sessuale e lesioni, è finito un marocchino, di 27 anni. La vittima, si è scoperto poi, è anche una delle principali testimoni del tentato omicidio, ai danni di un nordafricano, avvenuto la notte del 19 settembre scorso e che proprio ieri ha visto l’arresto dell’aggressore.

I fatti risalgono all’altra mattina. La donna, una croata, di 43 anni, non ha una casa, vive ospite di amici e di lavori occasionali. Venerdì mattina, poco dopo le otto, stava camminando sulla spiaggia all’altezza di piazzale Allende, nella zona del Marano, quando ha incrociato il nordafricano. Un giovane che pare lei conoscesse già di vista, anche se non erano proprio grandi amici. I due si sono messi a chiacchierare, e all’inizio il marocchino sembrava tranquillo. Niente faceva supporre che di lì a poco si sarebbe scatenata la violenza. Dopo qualche minuto, il ragazzo ha chiesto alla donna se voleva fare sesso, ma lei ha declinato l’«invito». Una risposta che non è piaciuta al giovane, il quale l’ha afferrata con forza e ha cominciato a palpeggiarla, deciso ad andare fino in fondo. Lei si è ribellata, spingendolo via, e a quel punto lui si è inferocito e ha cominciato a prenderla a pugni, per costringerla a subire la violenza. Ma la donna ha resistito con tutte le sue forze, nonostante i colpi che continuavano pioverle addosso, e approfittando di un momento in cui lui aveva allentato la presa, ha cominciato a correre verso la strada chiedendo aiuto. I passanti se la sono trovata davanti col il volto ridotto a una maschera di sangue. L’hanno subito soccorsa, allertando carabinieri e ambulanza, mentre il marocchino se la dava a gambe.

La vittima è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Ceccarini dove è stata medicata (la prognosi è di dieci giorni), ma è riuscita comunque a dare ai carabinieri di Riccione una descrizione accurata dell’aggressore. I militari si sono messi subito alla sua ricerca, cominciando a setacciare tutta la spiaggia antistante alle colonie, una zona che ospita sbandati ed extracomunitari. Tempo mezz’ora e avevano già individuato il marocchino, il quale non si era allontanato molto, convinto che la sua vittima avesse lasciato perdere. Le manette sono scattate seduta stante, con le accuse di violenza sessuale e lesioni. La croata invece si è scomperto essere uno dei due testimoni che ha inchiodato l’italiano che il 19 settembre scorso ha tagliato la gola a un tunisino in via Oliveti.