Terremoto, allarme degli ingegneri. "A rischio metà delle case di Rimini"

Il presidente: "Investire subito sulla sicurezza" SPECIALE: FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Rimini, metà delle case a rischio in caso di terremoto

Rimini, metà delle case a rischio in caso di terremoto

Rimini, 27 agosto 2016 - "Adeguare sismicamente casa costa, e molto. Ma non c’è altra strada se vogliamo ridurre la vulnerabilità sismica degli edifici, e i rischi». E’ realista Marco Manfroni, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Rimini. «Buona parte del patrimonio immobiliare della città è stato realizzato tra il 1938 e il 1983, quando Rimini era stata declassificata e non c’erano vincoli sismici. In Italia circa il 40% degli immobili è sismicamente vulnerabile. A Rimini la percentuale sale al di sopra del 50%».

Ma adeguare sismicamente è costoso.

«Sì. Per una piccola palazzina di 3 piani, con metrature comuni, ci si può aggirare sui 100mila euro. E non è un problema di semplici costi. Le famiglie devono traslocare perché si deve intervenire sulle murature, sui solai, con pilastri, controventature in acciaio o altro. Non è un intervento estetico. Alla fine l’edificio è tale e quale a come lo si era lasciato, ma più sicuro, con reazioni che si avvicinano a quelle di un immobile nuovo realizzato seguendo la normativa vigente. Interventi di questo tipo andrebbero realizzati in occasione di ristrutturazioni importanti che di solito avvengono ogni 30-40 anni».

Lo possono fare tutti?

«Serve una valutazione, ma in alcuni casi il costo è superiore a una demolizione e ricostruzione, e non conviene. Se un edificio è di interesse storico si può tentare, altrimenti no. Ma il problema è un altro: dare valore alla sicurezza. Negli ultimi 150 anni, in media ogni cinque anni abbiamo assistito a un terremoto con feriti o morti. Quindi il rischio c’è ma lo si considera poco. Quando affitto un appartamento il proprietario deve rilasciare il certificato di efficienza energetica, cosa che dà valore al fabbricato. Ma sulla sicurezza nulla, ed è assurdo. Bisognerebbe obbligare per legge a presentare un documento sulla vulnerabilità sismica dell’edificio».

Il pubblico come deve intervenire?

«Prevedendo risorse importanti, perché i costi non sono indifferenti. Ma con un piano adeguato si potrebbero adeguare i fabbricati vulnerabili in un periodo di 30-40 anni».