Otarie al delfinario, arriva la diffida del Ministero: "La società Leo 3000 se le riprenda"

Il deputato del Gruppo Misto, Alessio Tacconi, aveva richiesto un intervento urgente con un'interpellanza urgente

Le otarie al delfinario di Rimini (foto Petrangeli)

Le otarie al delfinario di Rimini (foto Petrangeli)

Rimini, 1 agosto 2014 - Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha diffidato la società Leo 3000 S.p.A. a recuperare immediatamente le otarie date in prestito al delfinario di Rimini, una struttura su cui pesa un decreto di chiusura del Ministero stesso. Lo ha annunciato il ministro Gianluca Galletti questa mattina, in risposta all’interpellanza urgente del deputato del Gruppo Misto Alessio Tacconi che ha chiesto un intervento urgente al Ministro dell’Ambiente per far rispettare il decreto di chiusura della struttura zoologica perché non rispetta i parametri previsti dalla direttiva europea 1999/22 e dal decreto legislativo 73-2005.

Il Ministro ha aggiunto anche che il rientro delle otarie è vincolante al rilascio della licenza di giardino zoologico, ai sensi del decreto legislativo 73/2005, richiesta dalla società Leo 3000 S.p.A. proprietaria e gestore dello Zoosafari di Fasano, perché il prestito e l’impiego in attività di spettacolo non è compatibile con le attività di giardino zoologico.

La Lav, prendendo atto con soddisfazione dell’iniziativa del Ministero dell’Ambiente a difesa di una legge dello Stato, rivolge un "nuovo appello al sindaco di Rimini, Gnassi, rimasto l’unico a non rendersi ancora conto che sul suo territorio c’era uno spettacolo illegale prima, il delfinario, e uno spettacolo di otarie, illegittimo, ancora oggi".