"Così ho perso 150mila euro giocando d'azzardo on line"

La testimonianza di Carlo, 49 anni, impiegato: "Stavo collegato fino a dieci ore al giorno"

Le slot tra i giochi più praticati

Le slot tra i giochi più praticati

Rimini, 31 gennaio 2016 - Dieci ore al giorno collegato ai siti on line per i giochi d’azzardo e 150mila euro andati in fumo.

E’ la storia di Carlo, 49 anni, impiegato, vittima di quella che sta diventando una delle più insidiose dipendenze che hanno come oggetto l’azzardo: il tentativo di incontrare la fortuna giocando sui siti che si trovano sul web.

Come ha iniziato a puntare su internet?

«E’ stato nel 1998, durante i mondiali di Francia. Un amico mi ha suggerito di giocare attraverso internet che era molto più facile e accessibile. L’on line era ancora agli albori ma io ho sempre avuto parecchia dimestichezza con i computer».

Poi non si è più fermato.

«Purtroppo no. Il problema è che l’accesso sul web è devastante perché è sempre libero. Quindi io mi collegavo dal lavoro, poi dal computer di casa. In seguito dal tablet e dal telefonino. Poi ci sono limiti molto alti alle puntate, anche questo è molto pericoloso».

A quanto ammontano questi limiti?

«Io avevo diverse carte di credito. E una aveva un plafond mensile di 5mila euro».

Ha fatto i conti di quanti soldi si è giocato?

«Sì, perché ho dovuto fare i conti con i debiti: in dieci anni di gioco on line se ne sono andati circa 150 mila euro».

Ha detto che fa l’impiegato: dove trovava tutti i soldi?

«Soprattutto attraverso finanziarie».

Quante ore al giorno giocava?

«Quando sono arrivato al culmine della follia, anche dieci ore. Lo facevo al lavoro, nel tragitto che percorrevo in treno per andare e tornare. A casa trovavo il tempo di mangiare, stare un po’ con mia figlia, poi tornavo al computer».

Quale è stata la molla che le ha fatto dire basta?

«In casa si erano accorti già diverse volte del fatto che giocavo, io stesso iniziavo a capire che avevo un problema serio e mia moglie ha cercato di fare leva su quello che di più prezioso avevamo: la nostra bambina. Io mi sono aggrappato a lei e mi sono fatto forza».

Cosa pensa della pubblicità che appare un po’ dappertutto relativamente ai siti di gioco on line?

«Personalmente credo che sia eccessivo, soprattutto quando ci sono personaggi molto noti e famosi che la fanno, perché possono avere molta influenza sulle persone».

Un consiglio a chi si trova in questo tunnel.

«Chiedere aiuto, parlarne, non tenersi questo magone dentro. Io ho trovato le mie risposte in Ga (Giocatori anonimi, telefono 338-1271215), ma l’importante è comprendere di avere un problema serio e farsi aiutare. Da soli difficilmente se ne esce, come del resto da tutte le dipendenze così pericolose».