Giallo di Guerrina, "La casalinga sparita è stata uccisa". Divieto d’espatrio per padre Gratien

La svolta della procura: è indagato per favoreggiamento

Padre Gratien

Padre Gratien

Rimini, 27 ottobre 2014 - Se mai aveva sperato di salvarsi rifugiandosi all'estero (e lui giura di no), è finito tutto con un divieto di espatrio. Quello del gip di Arezzo Piergiorgio Ponticelli che impedisce a padre Gratien Alabi, il frate congolese unico indagato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia, di lasciare l'Italia e quindi di prendere possesso della parrocchia in Francia cui l'aveva destinato la sua congregazione africana. Non solo. Nella misura cautelare del giudice, che pure ipotizza a carico del sacerdote il semplice favoreggiamento, balena per la prima volta uno scenario che finora era rimasto implicito: l'omicidio della casalinga irrequieta di Ca' Raffaello (FOTO - le ricerche), enclave aretina in terra di Romagna, scomparsa ormai da cinque mesi e mezzo, nell'immediato dopopranzo del primo maggio. Adesso, come prevede il codice, l'ex viceparroco dovrà essere sentito dal gip entro quindici giorni.

Sta a lui decidere se avvalersi ancora della facoltà di non rispondere, come ha fatto da quando è stato iscritto nel registro degli indagati, oppure se dire finalmente quello che sa, poco o tanto che sia. Il decreto del giudice Ponticelli era stato richiesto dalla procura quando si era fatto concreta la possibilità che padre Gratien emigrasse in Francia, destinato a una nuova missione pastorale. Questo almeno aveva disposto il priore di Kinshasa del suo ordine religioso: il frate avrebbe dovuto partire addirittura il 31 agosto, ma aveva sempre rinviato. Lui dice perché voleva rimanere a disposizione degli inquirenti. Ma negli ultimi giorni pareva che il trasferimento in terra transalpina fosse questione di giorni e a quel punto è intervenuto il divieto del gip: non si poteva rischiare che una figura chiave nel mistero facesse perdere le sue tracce.

Dal decreto del giudice il sacerdote esce alleggerito nell'imputazione. Si ipotizza che non abbia avuto un ruolo attivo nel sequestro di persona e nel suo eventuale esito tragico (l'omicidio appunto), ma che abbia favorito chi lo avesse commesso tacendo o depistando le indagini. Anche se fonti informali della procura ci tengono a chiarire che ciò non esclude affatto una eventuale partecipazione da protagonista di padre Gratien nei due reati ipotizzati. Più semplicemente, davanti al gip bisognava andare con atti certi e di sicuro per adesso, secondo i pm, c'è solo l'atteggiamento ambiguo tenuto dal religioso, un comportamento che al minimo è di un favoreggiatore.

E tuttavia balena adesso (è la prima volta in un atto giudiziario) l'ipotesi che Guerrina non sia solo scomparsa ma che possa anche essere stata uccisa. È una svolta, sia pure ampiamente prevedibile dopo settimane di caccia inutile a una donna sparita o almeno a un cadavere. Il giallo di Cà Raffaello si fa sempre più cupo.