Le spese pazze della giustizia: un’opera d’arte da 300mila euro

Pioggia di denaro pubblico per abbellire il parcheggio del tribunale

L’ingresso del palazzo di giustizia  dove  verrà collocato il monumento: all’artista  un compenso  di 190mila euro

L’ingresso del palazzo di giustizia dove verrà collocato il monumento: all’artista un compenso di 190mila euro

Rimini, 27 maggio 2015 - LA GIUSTIZIA è cieca. Ma questa volta ha posato il suo occhio benevolo sugli artisti. Nelle loro mani ha affidato la missione di abbellire la piazza davanti al tribunale di Rimini, ora trasformata in un grigio parcheggio per scooter e auto. Un’occasione per mettere la propria firma in uno dei luoghi più affollati della città, ma anche per mettersi in tasca un compenso di 190mila euro. A questi ne vanno aggiunti altri 110mila per i lavori (in economia) per la struttura del basamento e i manufatti accessori, gli imprevisiti e il fondo per la progettazione. In totale 300mila euro. Quanti ne prevede il bando di concorso del Comune riservato ad artisti italiani e stranieri. Ma attenzione. I soldi non usciranno dalle esangui casse di palazzo Garampi, ma arriveranno direttamente da Roma e più precisamente dal ministero di Giustizia. Insomma, una cascata di denaro pubblico per rendere più gradevole l’ingresso in tribunale.

IL CONCORSO si articolerà in due fasi. Nella prima la commissione giudicatrice selezionerà tra tutti i lavori dieci finalisti: tre di loro dovranno essere artisti con meno di 35 anni. A giudicare il lavoro degli artisti sarà un commissione nominata dalla giunta comunale di Rimini che sarà composta da cinque persone: un rappresentante dell’amministrazione che ricoprirà anche il ruolo di presidente, un progettista del palazzo di giustizia, un responsabile della Soprintendenza dei beni artistici e storici, un artista di chiara fama e un critico d’arte. Gli artisti dovranno tenere conto del particolare contesto in cui andrà a collocarsi l’opera d’arte, ovvero «dialogare con l’architettura e la funzionalità dell’edificio». Il monumento potrà essere a discrezione dell’artista, spaziando dalla scultura all’installazione, passando per bassorilievi e fontane. Le uniche ‘raccomandazioni’ previste dal bando riguardano le caratteristiche di stabilità, durata nel tempo, facilità di manutenzione, resistenza e sicurezza per le persone.

DA SOTTOLINEARE il fatto che è una legge specifica datata 1949 a prevedere l’obbligo dell’abbellimento dei nuovi edifici pubblici. E le risorse per la realizzione dell’opera d’arte davanti al palazzo di giustizia, inaugurato ormai undici anni fa, erano state previste in fase di progettazione. E adesso si è deciso di passare all’azione, mettendo in campo una discreta somma. Se già nel 2004, quando la crisi era ancora lontana, quei 300mila euro potevano far storcere il naso, oggi la cifra appare ancor più sproporzionata considerata anche la collocazione: il parcheggio davanti al tribunale. Ai posteri l’ardua sentenza.