Brevetto di volo negato, si teme per la sicurezza

Diatriba legale tra un cittadino straniero e questura

Un ultraleggero

Un ultraleggero

Rovigo, 25 marzo 2015 - Gli è stata negata l’idoneità per poter prendere il brevetto di volo. E non capisce perché: lui è di origine albanese, di 45 anni, residente regolarmente a Rovigo dove vive con due bambini e la sua famiglia, ha sempre lavorato con partita Iva facendo traslochi. Ha qualche precedente penale, legato al favoreggiamento dell’immigrazione, ma secondo lui e il suo legale, non c’entra nulla con il divieto di prendere un brevetto di volo perché appassionato di ultraleggeri. Per la questura, invece, un problema esiste. Legato alla sicurezza pubblica. Ma il questore non vuole entrare nei dettagli, in quanto segreto di Stato, così come si riferisce nei provvedimenti a suo carico. E’ facoltà del questore, infatti, negare l’idoneità per il brevetto di volo per motivazioni legate alla sicurezza pubblica, internazionale o interna. Ma sempre la questura ci tiene a precisare, per evitare polemiche: «Non si tratta di terrorismo, lo escludiamo. Ma altri motivi di cui non si può al momento parlare».

La vicenda è complessa e la ripercorre Francesco Carricato, avvocato di D.B. il 45enne albanese. «Il primo diniego è arrivato nel 2013 - spiega -. La motivazione ufficiale era perchè c’erano dei precedenti penali ostativi al brevetto di volo. Ma l’unico precedente del mio cliente era legato al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, perché aveva dato una mano a un parente ad entrare in Italia. Così abbiamo fatto ricorso al Tar». E il tribunale amministrativo, in prima battuta, aveva dato ragione a loro, bocciandola come motivazione. «L’avvocatura di Stato, però, ha replicato cambiando le motivazioni del diniego, dicendo che erano coperte dal segreto di Stato - continua Carricato -. Così, la questura ha rifatto un nuovo provvedimento di diniego: «il diniego deriva dal fatto che, nel corso dell’istruttoria, sono emersi motivi ostativi al rilascio dell’autorizzazione di pubblica sicurezza richiesta, coperti da segreto di Stato» scrivono. E Carricato ha impugnato ancora tutto davanti al Tar, chiedendo inoltre di visionare gli atti, dato che non si capisce la reale motivazione per cui il suo cliente non possa ‘volare’. La sentenza, pubblicata venerdì scorso, questa volta però no dà loro ragione: «È emerso – scrive il giudice – che la reale motivazione sottesa al diniego consisteva nella ravvisata esistenza di controindicazioni agli effetti della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, della sicurezza dello Stato nonché in relazione al contrasto del terrorismo internazionale». «Non si annulla il diniego e si vieta l’accesso agli atti - conclude Carricato -. Stiamo valutando la possibilità di rivolgerci al Consiglio di Stato. Ma il 45enne albanese e la questura di Rovigo non hanno mai provato a risolvere la questione direttamente tra loro? «C’è un muro in questura, ho provato a parlare con qualcuno, ma non sono riuscito a instaurare alcun dialogo. L’unica via che ci rimane è quella legale» conferma l’avvocato.