Orfani di Madre Teresa di Calcutta, Bogdan e Ciprian insieme dopo 25 anni

Bambini in Romania, la santa li ha portati a Roma e adesso l’insperato incontro

Madre Teresa di Calcutta

Madre Teresa di Calcutta

Rovigo, 18 febbraio 2018 - Separati da bambini, si riabbracciano 25 anni dopo ad Assisi. Emozione a non finire per due giovani la cui esistenza era stata messa a dura prova nei loro primi durissimi anni di vita. Abbandonati e soli in Romani sotto il regime del dittatore Ceausescu, la vita dei due piccoli è iniziata in un orfanotrofio fino a quando hanno iniziato ad occuparsi di loro le suore missionarie della carità di Bucarest. Madre Teresa di Calcutta qualche anno dopo li ha portati a Roma.

Lì le loro strade si sono separate. A raccontare la storia di Bogdan, 31 anni, e Cyprian, qualche anno più vecchio, è la donna che ha adottato Bogdan nel 1993. Vive a Rovigo, si chiama Danila Passarella, sposata, ha due figli di 38 e 35 anni. Ora è in pensione ma faceva l’insegnante mentre suo marito è medico. «Stavamo bene, i nostri figli crescevano e volevamo fare qualcosa di buono — racconta —, avevamo una situazione tranquilla anche dal punto di vista economico ed abbiamo pensato di aiutare un bambino abbandonato. Così abbiamo fatto una ricerca internazionale».

All’inizio sembravano non arrivare risposte, venivano privilegiate le famiglie senza figli. Poi, un giorno, la telefonata. «Ci hanno chiamato le Missionarie della Carità, le suore di Madre Teresa di Calcutta avevano questo bambino — continua Danila —, era stato ricoverato, era denutrito e cercavano una famiglia che fosse in grado di adottarlo. Ci siamo fatti avanti e abbiamo conosciuto Madre Teresa personalmente. Bogdan era già grandino, aveva 6 anni e mezzo». Il trasferimento da Roma a Rovigo, il piccolo, nonostante diverse difficoltà, è cresciuto accudito e felice. È stato accolto con molto affetto dai fratelli acquisiti, Ermanno e Alice.

Ed ora, dopo un percorso scolastico nel quale è stato assistito, è inserito da anni in un programma di tirocinio dell’azienda sanitaria polesana. Grazie ad una borsa lavoro presta servizio per una cooperativa sociale. Vorrebbe rendersi completamente autonomo, ha manualità. Si dà da fare. Osserva e impara. Pur nella serenità creatagli attorno dalla sua famiglia italiana, Bogdan ha continuato a covare il desiderio di ripercorrere le proprio origini e di rincontrare l’amico d’infanzia Ciprian. Così l’estate scorsa, con i genitori, ha partecipato ad un viaggio organizzato in Romania.

Al termine del percorso lui, Danila e suo marito si sono fermati qualche giorno in più. Hanno visitato i luoghi dove Bogdan era cresciuto.

«Le suore hanno cercato negli archivi la foto di Ciprian, questo bambino di cui lui parlava sempre», racconta Danila. Ma per il ricongiungimento insperato è stata determinate, come ormai spesso in questi casi, internet. Sempre Danila, facendo ricerche, ha iniziato ad imbattersi spesso in un Ciprian che aveva problemi agli occhi ma vinceva gare di nuoto per disabili, addirittura una medaglia d’oro alle Special Olympics. Era lui. L’amico di Bogdan. L’incontro tra i due ha avuto luogo domenica scorsa all’Istituto Serafico di Assisi.

«Ciprian era rimasto a Roma, dove era stato operato da piccolo — spiega la mamma di Bogdan —. Ci siamo accorti che ora ha una vita felice, fa attività sportiva. Quando si sono rivisti è stato bellissimo. Il posto è meraviglioso, organizzato benissimo, le persone sono molto disponibili. Bogdan era emozionatissimo, l’ha subito salutato abbracciato. Ciprian era agitatissimo dalla felicità». Entrambi parlano soltanto italiano, uno con l’accento veneto, l’altro umbro. «Si rivedranno ancora, torneremo a fine maggio», assicura Danila.