Operaio muore schiacciato a 19 anni, in due sotto inchiesta

L'accusa è quella di omicidio colposo. Il ragazzo è stato schiacciato da un braccio meccanico

Michele Cavallaro, 19 anni, abitava a Stanghella

Michele Cavallaro, 19 anni, abitava a Stanghella

Ceregnano (Rovigo), 24 febbraio 2017 - Stanghella si mobilita per ricordare Michele Cavallaro, 19enne morto mercoledì mattina mentre lavorava in una fabbrica di piastrelle a Ceregnano, schiacciato da un braccio meccanico.

«Il giorno del funerale noi proclameremo il lutto cittadino. Ma non si sa ancora quando verrà celebrato, perché fino almeno a martedì prossimo la magistratura ha vincolato il corpo per l’autopsia e tutti gli accertamenti del caso». Ad dirlo è il sindaco di Stanghella, Sandro Moscardi.

Oggi alle 21 avrà luogo la veglia funebre. «Saremo tutti in chiesa, il paese sta rispondendo con grande partecipazione - assicura Moscardi -. È intenzione del mio vicesindaco fare qualcosa assieme alla scuola edile, dove Michele aveva proseguito gli studi, terminata la terza media. Non so se sarà una borsa di studio o un’altra iniziativa, al momento di idee ne abbiamo diverse, nei prossimi giorni decideremo».

Il sindaco ieri mattina è andato a casa del ragazzo. «Sono stato in visita alla famiglia - racconta Moscardi -. Non posso nascondere lo strazio che ho visto, il grandissimo dolore. Il papà non c’era perché doveva occuparsi degli adempimenti burocratici, che anche in questi casi bisogna seguire, nonostante il lutto. Ho visto la mamma, altri parenti, la sorella».

Il sindaco non è il solo, oltre ai famigliari, a provare dolore. «Il paese è vicinissimo alla famiglia, la cosa è vissuta con grande partecipazione da tutti, tutti volevano bene - rimarca Moscardi -. Era un ragazzo assolutamente tranquillo, educato, si faceva voler bene, apparteneva ad una famiglia di lavoratori».

Nel frattempo la procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta, gli indagati per omicidio colposo al momento sono due.

Michele Cavallaro è stato schiacciato mercoledì attorno alle 11 dal braccio meccanico che fa parte della catena di montaggio di un’azienda, la 24-7 che produce piastrelle a Ceregnano. Rimane da chiarire come il giovane possa essere rimasto intrappolato dal braccio-robot e come mai il macchinario non abbia attivato alcun sistema di bloccaggio. Gli ispettori dello Spisal, per questo motivo, sono rimasti per ore sul luogo dell’incidente. Michele Cavallaro era stato assunto da pochi mesi nell’azienda 24-7 srl, i cui titolari sono Enzo Rosso e Davide Parpaiola, entrambi padovani. Quella parte dell’impianto è stata già posta sotto sequestro dalla magistratura.

È successo in uno dei capannoni della ex Bassano Grimeca, che l’attuale proprietà, la Tmb, affitta ad un’azienda che commercializza il marchio Northstone.

Oltre all’autopsia sul corpo del ragazzo, la procura ha intenzione di incaricare un consulente tecnico per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Michele Cavallaro lavorava lì da qualche mese, lascia il padre Giuliano, la madre Brunilde ed una sorella di 23 anni, Valentina. Fulvio Dal Zio, segretario provinciale della Cgil, mercoledì pomeriggio sul luogo della tragedia, ha dichiarato: «Le morti sul lavoro sono ancora molte. Non si può morire di lavoro nel 2017. La politica deve fare molto di più di quanto sita facendo».