Rovigo, Selvaggia Lucarelli contro il sindaco Bergamin. "Alimenta la cultura dell’odio"

Emergenza profughi, la nota opinionista torna ad attaccare il primo cittadino. Ma lui si difende: "Non mi interessa, i rodigini e non solo, stanno con me"

Selvaggia Lucarelli  è  una nota blogger,  opinionista, giornalista, showgirl, conduttrice televisiva e radiofonica

Selvaggia Lucarelli è una nota blogger, opinionista, giornalista, showgirl, conduttrice televisiva e radiofonica

Rovigo, 22 luglio 2017 - «Parole non solo becere e avvilenti ma anche molto pericolose: potrebbero spingere qualche violento o squilibrato a fare del male». Lo denuncia Selvaggia Lucarelli, nota giornalista e blogger, che torna con decisione sul post con il quale il sindaco Bergamin ha puntato il dito contro due profughi in bicicletta accusandoli di campare sulle spalle degli italiani.

Cosa l'ha spinta ad attaccare sul suo profilo il primo cittadino di Rovigo? «Detesto questi post populisti e salviniani in cui si fotografano a tradimento profughi, che cercano di vivere dignitosamente la loro vita in Italia, per veicolare messaggi razzisti. Due ragazzi che vanno in bicicletta non possono essere fatti passare come parassiti...».

Può essere pericoloso? «Certamente. Si rischia di dare fuoco alle polveri. Di scatenare veementi reazioni in persone deboli, violente o con un equilibrio instabile. Non penso che il sindaco voglia fare del male ai profughi, ma i messaggi che lancia contribuiscono ad alimentare la cultura dell’odio. E in questo momento non ce n’è assolutamente bisogno».

Quale è la situazione? «Di emergenza. Ma troppe persone si ostinano a non voler capire che la storia va in questa direzione e tentano ostinatamente di opporsi. Ma non è certamente con il razzismo, la paura del diverso e l’odio che cambieranno le cose».

Non crede nei muri? «Assolutamente no. Ma nemmeno il sindaco ci crede, visto che nel suo commento sostiene che a causa dei profughi gli italiani sono costretti a emigrare all’estero. E questa è una sua grande contraddizione: lui stesso ammette che siamo migranti economici. E allora perchè noi saremmo autorizzati a tentare la fortuna in un altro Paese e loro no? Siamo meno sporchi? Abbiamo più diritti? Più dignità?».

Considera dunque profughi non solo coloro che scappano dalla guerra ma anche dalla povertà? «Fuggire dalla fame non è una cosa da poco. Non significa non riuscire a pagare Sky a fine mese o la rata del mutuo. Vuol dire rischiare di morire. Qualcuno forse non l’ha ben presente...».

Porte aperte a tutti, dunque? «Non può esserci un discrimine. La situazione migliorerà quando l’Europa finalmente darà una mano al nostro Paese nell’accoglienza. Fino ad ora ci ha lasciati soli».

Cosa ne pensa delle Ong che lambiscono le coste libiche e poi portano i migranti solo in Italia? «Sono state dette tante falsità e non voglio cavalcare le polemiche. Una cosa è certa: hanno salvato migliaia di vite. E poi ci tengo a sottolineare di essere estremamente fiera della Marina Militare Italiana...».

Nei suoi viaggi è mai stata nei Paesi da dove provengono i richiedenti asilo? «Ho visitato campi profughi in Libano e Iraq. E lo consiglio a tutti coloro che sputano veleno sull’accoglienza. Vedere da vicino quelle situazioni aiuterebbe loro a recuperare un po’ di umanità».

L’Austria ci chiede di tenere i nuovi arrivi a Lampedusa e non farli sbarcare sulla terraferma... «Certo, poi ci facciamo un ‘safari park’. Lo trovo assurdo e razzista».

In conclusione, torniamo sul post del sindaco Bergamin. Tanti italiani hanno commentato con pesantissimi insulti agli stranieri. Lei è una esperta blogger: è colpa dei social? «Non solo, forse semplicemente il web fa emergere quello che siamo. Questo tipo di democrazia ha creato mostri. Ma credo sia giunto il momento di metterci mano e fare rispettare le leggi, come avviene nella vita reale. Chi sui social commette reati deve pagare: è assurdo che sia un luogo dove vige l’assoluta impunità. E infatti chi mi insulta io lo querelo. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità».