Rovigo, non gli concede la casa popolare. Sindaco minacciato

Un trentenne ha messo sottosopra palazzo Nodari

Il sindaco Massimo Bergamin

Il sindaco Massimo Bergamin

Rovigo, 20 giugno 2017 - Lancia la spazzatura contro l’ufficio del sindaco e scappa. Paura ieri mattina a Palazzo Nodari quando, poco prima di mezzogiorno, un uomo è entrato nel Salone d’Onore del Comune e ha messo sotto sopra tutta la stanza, cospargendo di immondizia il corridoio e la sala di fronte all’ ufficio del primo cittadino. L’uomo, poi risultato d’essere un trentenne di origine ucraina senza fissa dimora, secondo alcuni testimoni, è salito al secondo piano chiedendo di essere ricevuto da Bergamin. Il sindaco però si trovava, in quegli istanti, impegnato in una riunione e si è rifiutato di riceverlo. L’ucraino però non ha gradito il fatto di non avere avuto la possibilità di parlare con il sindaco e, in preda all’ira, ha scatenato un pandemonio.

Una volta uscito dal Comune, dopo avere raccolto della spazzatura da un bidone del centro, è risalito al secondo piano ed ha iniziato a mettere sotto sopra il salone del municipio: ha scaraventato sedie e lampade a terra, rovesciato tutti i divanetti, inveendo contro il sindaco. Dopodiché ha dato via al lancio di immondizia, frutta marcia e resti di pizza lanciati addosso alla porta del sindaco. In pochi secondi, il salone d’onore del municipio è diventato una vera e propria discarica, con tanto di odori sgradevoli. Alcuni impiegati sono intervenuti per fermare l’ucraino, ma l’uomo è scappato mentre alcuni dipendenti lo inseguivano. Sul posto, dopo pochi minuti, il comandante della polizia municipale Giovanni Tesoro.

Esterrefatto per l’accaduto il sindaco Bergamin, ancora una volta finito nel mirino di un senzatetto. Pare infatti che l’ucraino in questione, presente a Rovigo da 5 anni, privo del permesso soggiorno, non si sia limitato a lanciare pesche marce contro la porta del primo cittadino, ma abbia addirittura minacciato di dare fuoco al Comune. A fare scattare l’ira dello straniero il fatto di non avere ottenuto una casa dal Comune, nonostante le tante richieste avanzate in questi mesi. «Servono telecamere e maggiore sorveglianza, a rischio non solo la mia vita ma anche quella dei dipendenti di palazzo Nodari – ha commentato il sindaco dopo le prime minacce e aggressioni ricevute per mano di senzatetto -. Uno può entrare e sparare contro i dipendenti e amministratori. Il secondo piano del Comune ormai è a rischio sicurezza».