Rovigo, le tre donne adottate cercano i loro fratelli

Tutto è partito da Annalisa Pan

Annalisa abbraccia una delle sorelle

Annalisa abbraccia una delle sorelle

Rovigo, 9 febbraio 2018 - Annalisa Pan, la donna che cerca i propri fratelli, aveva incontrato la sua mamma biologica. L’ha raccontato alla trasmissione «Chi l’ha visto?» che è andata in onda su Rai Tre mercoledì sera. La donna, 46 anni, di Cittadella, in provincia di Padova, era nata a Rovigo, ultima di sei fratelli, tutti adottati da piccoli. Sono anni che Annalisa cerca di rimettere insieme i pezzi del proprio passato. E negli ultimi tempi, aiutata dai giornalisti ma soprattutto dai social network come Facebook, ha fatto importanti scoperte. Fino a trovare le sue due sorelle, Belinda e Monica Nardin, che vivono vicino a Jesolo, nel Veneziano. Durante la trasmissione sono andati in onda tanti abbracci commossi, tra le lacrime e la gioia di ritrovarsi.

Tutto però è iniziato spulciando le carte al tribunale dei minorenni dove Annalisa, che inizialmente non sapeva nulla del proprio passato, ha scoperto di essere nata a Rovigo da una coppia che si voleva bene ma che era molto povera e viveva in condizioni troppo precarie per accudire la prole. Annalisa dà molta importanza ai sentimenti e quindi sperava di scoprire di essere nata da un rapporto d’amore e non da una relazione estemporanea. Così è, infatti. Ma la notizia che le ha fatto esplodere il cuore di gioia è stata sapere di essere l’ultima di una autentica cucciolata. «Ho cinque fratelli è meraviglioso», ha dichiarato. Lei che è cresciuta da figlia unica della coppia che l’aveva adottata, cioè i genitori che l’hanno allevata, amata, e che – come lei stessa afferma – non le hanno mai fatto mancare nulla. Ma la voglia di scoprire di più l’ha portata a Rovigo dove nei mesi scorsi ha incrociato la madre biologica, Nerina, da decenni ospite dell’ospizio «Casa Serena» di via Bramante dove la conoscono tutti. Annalisa Pan l’ha incrociata in un corridoio, l’ha osservata, è stata una forte emozione ma alla fine ha deciso di non presentarsi per non turbare una donna così anziana che nella vita già tanti tormenti aveva dovuto patire. Forse sarebbe stata un’emozione troppo grande, uno choc che, da figlia biologica, ha deciso di evitarle. «Mi sono accorto che per me era un’estranea», ha detto la figlia in televisione. Ma con uno sguardo pieno di affetto e commozione. La ricerca dei suoi familiari però va avanti. Belinda e Monica Nardin erano state adottate dalla stessa famiglia e vivono vicino a Jesolo, nel Veneziano. Loro tre si sono già incontrate ed hanno festeggiato.

Ora mancano i fratelli. Due di loro, i più vecchi, erano stati affidati inizialmente all’Iras, cioè l’ente che ora gestisce le case di riposo rodigine, Casa Serena compresa. Cinquant’anni fa si occupava anche di assistere gli orfani. L’altro fratello, il più giovane, che oggi dovrebbe avere 49 anni, era invece passato per la «Piccola casa di Padre Leopoldo» nel quartiere Tassina, dove le donne più anziane, quelle che cinquant’anni fa erano già in servizio, stanno cercando di far affiorare le memorie dal loro passato per ricordarsi di lui.