Prete truffato da venditore di Bibbie

Parroco paga 1.700 euro ma dei libri non c’è traccia

Prete finisce nella rete di un falso agente di commercio

Prete finisce nella rete di un falso agente di commercio

Fratta (Rovigo), 24 febbraio 2016 - Si è presentato una mattina alla porta della canonica e, il capo chino e l’aria sofferente, ha chiesto al prete di dargli un mano. Niente elemosina, per carità. Aveva sottobraccio una bella borsa con tanti depliant illustrati a sfondo religioso. Se il parroco pagava lui era pronto a procuragli una montagna di bibbie, vangeli e anche santini. Tutto a prezzi modici. Insomma, un affare per entrambi. Alla fine invece è stato un affare solo per il truffatore, un marocchino di 55 anni che appena ha incassato la cifretta – parliamo di 1.700 euro tondi tordi – si è fatto di nebbia. Insomma un piano diabolico. L’episodio ha lascia tanta amarezza nel parroco, don Giampiero Viganò, 80 anni, sacerdote della ‘Casa sacra famiglia’ di Fratta.

E’ stato truffato da E. K. R., un marocchino di 55 anni. Lo straniero, che ha indossato i panni di agente di commercio, dapprima si è finto amico del sacerdote, chiedendogli aiuto e qualche consiglio. Poi ha messo in atto il suo piano. Ha infatti proposto al don l’acquisto di alcuni libri sacri, opuscoli, enciclopedie ed immagini religiose per un valore di circa 1.700 euro. Soldi che don Viganò aveva puntualmente versato a favore del marocchino che vive a Como. Con il trascorrere dei mesi però il sacerdote non ha visto la merce che aveva ordinato e regolarmente pagato. Allarmato aveva più volte cercato di contattare l’agente senza però nessun risultato. L’uomo aveva infatti staccato il telefono e risultava così sempre irraggiungibile. Insomma aveva fatto dunque perdere le sue tracce. Il prete, quando ha capito di essere stato truffato dal marocchino, ha trovato la forza di rivolgersi alle forze dell’ordine, denunciando il tranello nel quale era caduto.

La preoccupazione del religioso era infatti che altri anziani fossero stati tratti in inganno da quell’uomo che si presentava gentile e cordiale, tanto da riuscire a truffare lo stesso sacerdote. Quest’ultimo aveva accettato di acquistare la merce, non solo per donarla ai fedeli che frequentano la Casa sacra famiglia, ma anche per dare un aiuto all’agente di commercio che raccontava di essere in difficoltà, visto il calo di vendite conseguente alla crisi economica del periodo. Una storia che aveva commosso il don, impegnato quotidianamente in opere di carità, tanto da convincerlo a versare al marocchino ben 1700 euro. Peccato però che la merce contrattata non sia mai arrivata nella parrocchia. Don Giampiero a quel punto si è accorto di aver riversato fiducia in quello che si è poi rivelato un truffatore.