Nessuno ferma la mano del piromane. Brucia un’auto in una scia di paura

L’ultimo raid nella notte in via Petrarca. Alcuni giovani lanciano l'Sos di Caterina Zanirato

Un'auto carbonizzata (foto Donzelli)

Un'auto carbonizzata (foto Donzelli)

Rovigo, 6 luglio 2014 - ANCORA un’auto bruciata. Ancora nella zona attorno alla stazione dei treni. Continuano a verificarsi gli episodi incendiari. L’ultimo, ieri notte, attorno alle quattro, in via Petrarca. Il piromane ha preso di mira una Mini Minor rossa parcheggiata lungo la strada. Erano da poco passate le quattro quando alcuni giovani, che stavano rientrando dalla discoteca visto che era venerdì sera, hanno notato il fumo che stava uscendo da un’auto parcheggiata vicino al pub pizzeria Re Artù. I ragazzi si sono fermati e hanno cercato di spegnere il rogo che si stava sviluppando da una ruota del mezzo. Poi hanno chiamato anche i vigili del fuoco, che si sono subito precipitati. Sul posto anche i carabinieri di Rovigo per i rilievi.

L’auto andata in fiamme era di proprietà di P. E., 53 anni, di Rovigo. Purtroppo non c’è alcun testimone che abbia visto chi possa aver appiccato il fuoco. Anche in questo caso c’è il forte sospetto è che il rogo sia di origine dolosa, come tutti gli altri che si sono verificati nelle ultime tre settimane. Una scia di fiamme e fumo sempre a ridosso della stazione ferroviaria. Finora sono bruciate cinque automobili, due cassonetti dell’immondizia, due volte il gazebo che si trova fuori dal bar del Dopo lavoro ferroviario. I raid del piromane sono stai messi a segno in una distanza di qualche centinaio di metri, nell’area ‘rossa’ tra via Marconi, piazzale della stazione e via Petrarca. Fortunatamente, il pronto intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato il peggio. Il principio di incendio sulla Mini minor è stato subito spento, grazie anche all’aiuto dei quei ragazzi che erano intervenuti. Gli inquirenti hanno potuto così restituire l’auto al proprietario senza effettuare sequestro. Ma proseguono le indagini per smascherare ‘il piromane’ della stazione dei treni. Si tra muovendo una task forze formata da un coordinamento tra polizia e carabinieri. 

IN PROCURA, però, i fascicoli riguardanti i vari incendi che si sono verificati nelle ultime settimane in quella zona rimangono per il momento separati. Non ci sono, sempre secondo gli inquirenti, abbastanza elementi per poter affermare che i raid siano tutti opera della stessa persona o di uno stesso disegno criminoso. Rimane comunque elevata la preoccupazione dei residenti della zona, costretti a parcheggiare proprio in quelle vie le proprie vetture. La città segue l’evolversi della situazione in preda ad un’ansia crescente.

Caterina Zanirato