Porcilaia, spunta un nuovo maxi-allevamento

Dopo il no della provincia alla struttura da 13mila capi, torna sul tavolo della Regione il progetto iniziale da 22mila maiali: la protesta di cittadini e comitati

La protesta dei cittadini di Ceneselli e dei comitati davanti al palazzo della Provincia, a Rovigo

La protesta dei cittadini di Ceneselli e dei comitati davanti al palazzo della Provincia, a Rovigo

Ceneselli (Rovigo), 3 aprile 2016 - ‘L’odore’ della porcilaia, a Ceneselli, non è sparito. Anzi, si fa sempre più acre. Ieri è arrivato anche a Rovigo tramite la voce dei comitati che in questi mesi si sono opposti al progetto. Dopo il no della Provincia alla realizzazione dell’allevamento di 13mila maiali, torna uno spettro che fa ancora più paura ai cittadini e ai comitati.

Sul tavolo della Regione c’è infatti una richiesta di proroga di 3 anni per il primo progetto presentato dalla ditta, un insediamento nello stesso sito, di ben 21.889 suini. Progetto presentato nel 2012 e sostituito con un secondo ‘ridimensionato’, quello appunto da 13mila suini, ora non più realizzabile.

«Dopo mesi di battaglia per difendere il nostro territorio e il nostro diritto alla salute, la Provincia e la Regione non ci hanno ancora dato delle risposte certe. Siamo qui per far sentire la nostra voce e dire no alla porcilaia. Vogliamo sapere cosa ne sarà del nostro territorio e della salute dei nostri figli». Sonia Simonati, presidente del comitato ‘Aria Pulita’ di Ceneselli, ieri era davanti al palazzo Celio assieme ai membri di ‘Lasciateci Respirare’ di Lendinara e del comitato ‘Terre Nostre Veneto’. Un’ottantina di cittadini si sono dati appuntamento, intorno alle 10, per far manifestare contro lo spettro della realizzazione dell’allevamento di suini nel territorio del Comune. Il corteo, partito dalla sede della Provincia, ha attraversato il centro cittadino, sventolando striscioni e slogan a suon di tamburi, per dire no alla porcilaia, progetto che, a quanto pare, non è dal tutto scomparso dal tavolo della Regione.

«E’ inconcepibile permettere la realizzazione di una porcilaia a soli 2 chilometri dal paese e con altri 4 centri che distano meno di 8 chilometri – tuona il sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia –. La ditta, l’8 febbraio ha presentato alla Regione la richiesta di proroga di tre anni dell’autorizzazione della prima porcilaia in progetto, per ragioni legate al sisma del 2012! Il pericolo che incombe ora è che, morto il progetto ‘ridimensionato’, torni lo spettro del maxi allevamento».