Accampamento disumano, si muove il Comune

L’assessore ai Servizi sociali Capogrossi dopo aver letto il Carlino ha subito chiesto agli uffici di attivarsi per approfondire e intervenire

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"Ho chiesto subito ai miei uffici di attivarsi e stanno approfondendo in modo da capire come muoverci per aiutarla". A parlare è l’assessore ai Servizi Sociali Emma Capogrossi. Il Comune non lascerà sola Laura, la senzatetto 42enne, rumena, che da quattro anni vive sotto le arcate della strada che porta al Duomo, in via Papa Giovanni XXIII. Una storia disumana di cui il Carlino ne ha dato notizia ieri dopo un sopralluogo fatto mercoledì e che ha portato alla luce una vicenda di degrado, miseria e solitudine. "Stiamo approfondendo tutto anche con le organizzazioni con cui lavoriamo costantemente – assicura Capogrossi – e che fanno parte della rete povertà, la Caritas, la Santissima Annunziata, le suore dell’opera di Padre Guido, il Servizio di Strada e gli avvocati di strada". Una catena di solidarietà che negli anni ha aiutato e continua ad aiutare tanti clochard.

"Purtroppo – ammette l’assessore – tra i senza fissa dimora ci sono anche persone che hanno problematiche personali di varia natura e che difficilmente accettano di essere seguite dai servizi". A contattare i servizi sociali del Comune è stata anche la Questura. Mercoledì una pattuglia delle Volanti aveva raggiunto, insieme a degli operatori sanitari della Croce Gialla, l’accampamento ricavato sulla rupe perché sembrava che la donna fosse stata colta da un malore. Un suo amico, sempre di origine romena, aveva allertato il 118 accompagnando poi sul posto agenti e soccorritori ma Laura aveva rifiutato il trasporto in ospedale perché stava bene. Finito l’intervento i poliziotti hanno avvisato della situazione gli uffici preposti.

Laura è stata lasciata nella sua baracca e dopo pranzo era ancora lì quando il Carlino ha raggiunto quel luogo di disperazione e da terzo mondo che si trova a pochi passi dal centro e sotto la Curia e la dimora del vescovo Angelo Spina. Ieri sua eccellenza era in ritiro con il clero, hanno fatto sapere dalla Curia, ma il suo staff lo avrebbe informato appena possibile di cosa c’è a pochi metri da dove vive. Laura, stando a quanto trovato sul posto dal Carlino, non è l’unica a rifugiarsi su quelle rupi e a vivere in quelle condizioni, senza nessuna misura igienica, senza acqua corrente con cui lavarsi e abbastanza cibo con cui sfamarsi. Altri materassi giacciono negli angoli di quelle arcate, con sacchi di vestiti e di scarpe che appartengono ad altri disperati.

"Vivo qui da quattro anni – ha detto la senzatetto quando l’abbiamo incontrata – mi lavo quando piove, mangio patate e fagioli, non saprei dove altro andare. Quelle come me non le aiuta nessuno". La donna ha anche detto che un suo amico, che spesso va a trovarla, quando beve la picchia. E’ lo stesso che le ha costruito la capanna dove vive, a ridosso di un muro e con ante di legno per proteggerla nei mesi di freddo.

ma. ver.