"Al Lazzabaretto ora non si può più ballare E’ il dopo Corinaldo"

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Quest’anno, per la prima volta, dai tempi pre-pandemici, al Lazzabaretto, non saranno organizzati concerti né si potrà ballare. È una delle situazioni che hanno spinto chi ama la vita notturna nel capoluogo a scendere in piazza, il 5 luglio, davanti al Comune (inizio ore 19). Cosa è successo? Lo abbiamo chiesto al gestore del Lazzabaretto, l’avvocato Michele Cantarini, presidente di Arci Ancona.

Avvocato, perché al Lazzabaretto non si può più ballare?

"Dopo Corinaldo è cambiato tutto: si possono organizzare feste, ma spendendo molto di più. La normativa del pubblico spettacolo è nazionale, c’era anche prima ma non veniva applicata. Dal 2019 viene applicata. C’è anche una normativa regionale per somministrazione di bevande e alimenti. A chi è preposto ad applicare queste regole non puoi dire niente".

Come mai a Civitanova e in altri Comuni le feste si continuano a organizzare?

"È questo il punto: non dovrebbe succedere che le stesse norme siano applicate in maniera diversa in diversi territori. Se uno applica la norma, come fai a reagire? È un discorso da avvocato, ma è così".

Perché i concerti nel 2019 si potevano organizzare e nel 2022 no?

"Quest’anno gli ingegneri privati non hanno firmato il piano di sicurezza. Forse mi sono lasciato cogliere impreparato".

Quanti ingegneri hanno rifiutato?

"Due".

Non ce n’erano altri?

"Dopo aver sentito le loro motivazioni, ho capito che non era il caso".

Il piano di sicurezza per un’associazione non profit, sostenuta dal Comune, non dovrebbe essere predisposto dall’amministrazione comunale?

"Non lo so. Nelle provvidenze non ho mai chiesto il piano di sicurezza, anche perché è solo il secondo anno che mi trovo in questa situazione. Chiederò un aiuto comunale, forse, l’anno prossimo".

Come si può fare a ripartire?

"Prima della pandemia, in sede comunale, si era parlato di predisporre un immobile per l’inverno. L’amministrazione o un privato potrebbe mettere a norma un immobile, con un piano di sicurezza per 200, 500, 1000 persone, poi affittarlo a chi vuole fare una festa. È una buonissima forma di investimento. Così si salverebbe tutta la stagione".

Valerio Cuccaroni