"Alluvione, immagini impossibili da dimenticare"

Il maresciallo capo Michele De Luca a un mese di distanza dalla tragedia: "Ricordo le torce dei cellulari con cui la gente chiedeva aiuto"

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di Silvia Santarelli

A un mese di distanza dall’alluvione che ha flagellato la spiaggia di velluto e il suo hinterland, il maresciallo capo Michele De Luca, vice comandante della Stazione di Ostra, ricorda i primi momenti di quella terribile serata: "Dopo aver saputo dell’emergenza ci siamo attivati subito, io e altri quattro carabinieri di Ostra, per raggiungere le frazioni di Pianello e Casine, approfittando anche della conscenza del territorio – spiega De Luca –: le strade erano impraticabili, come primo intervento abbiamo soccorso alcune persone intrappolate nelle auto a Casine, poi ci siamo resi conto che con il mezzo di servizio era impossibile proseguire". Un imprenditore agricolo si è messo alla guida di un trattore e ha accompagnato alcuni militari a Pianello: "Una volta arrivati ci siamo accorti dell’inferno, c’era gente che chiedeva aiuto da ogni parte, c’erano persone nei box seminterrati che abbiamo portato in salvo", prosegue. Il maresciallo è stato chiamato dal figlio di un 70enne disabile: "Siamo entrati nella casa dell’uomo che stava dormendo, c’era circa un metro e 60 centimentri di acqua in casa e lui galleggiava sul letto – afferma il maresciallo –; poi abbiamo incontrato una donna che voleva raggiungere la sua abitazione a nuoto, era preoccupata per i figli, pensava non fossero saliti ai piani alti, così l’abbiamo fatta salire sul trattore e l’abbiamo portata fino a casa dove i figli erano fortunatamente in salvo". I militari hanno confortato anche i familiari dei dispersi: "Abbiamo atteso, ma più il tempo passava più le speranze si affievolivano. I corpi senza vita sono riemersi verso le 5 del mattino, sono stati momenti difficili per tutti, in piena emergenza". I carabinieri sono intervenuti anche nel box di un 70enne, Vici Stefano che era sceso per cercare di salvare l’auto della moglie, che purtroppo era rimasta impantanata. Grazie all’intervento dell’appuntato scelto Q.S. Luigi Prencipe l’uomo è stato allontanato dei box e portato al sicuro in casa, mentre il carabiniere ha tirato fuori dal box l’auto. Molti sono riusciti a mettersi in salvo grazie al passaparola dei militari che, non appena si è avuto contezza di quanto stava avvenendo, hanno dato l’allarme a quante più persone possibili e cercato di far salvare il salvabile. "Della forza e della potenza dell’acqua di quella sera – conclude – me ne sono accorto quando ho visto un’auto in sospensione sulla recinzione di un’abitazione. Le immagini di quella notte a Pianello, una località divorata dall’acqua e le torce dei cellulari con cui la gente lanciava segnali e chiedeva aiuto non le dimenticherò mai".