Amazon a Valencia entro luglio Ma il progetto di Jesi va avanti

Fonti della multinazionale americana confermano l’interesse per la Spagna ma non chiudono alle Marche. Ciccioli: "Ho contatti giornalieri: non sono contenti per i ritardi. Ma non sono imputabili alla Regione"

Migration

di Sara Ferreri

Nella regione di Valencia aprirà un magazzino Amazon entro luglio, un progetto a cui la multinazionale tramite un altro general contractor rispetto a quello scelto per l’Italia e le Marche sta lavorando da tempo. Lo confermano fonti della multinazionale americana. Dunque la fuga di Amazon da Jesi verso il sud della Spagna di cui si è parlato durante e dopo l’audizione del presidente di Interporto Marche Massimo Stronati venerdì, poco dopo comunque smentita da più voci, non avrebbe fondamento. L’hub di Valencia sta per essere inaugurato e verrà implementato solo per sopperire al fatto che il progetto francese ha incontrato degli intoppi. L’hub di Valencia inoltre dovrebbe servire solo Spagna, Portogallo e la Francia del Nord. A marzo scorso Amazon ha rinunciato al progetto di costruire un deposito a Petit-Couronne, nei pressi di Rouen, in Francia. Lo ha annunciato Gazeley, società che avrebbe dovuto affittare la struttura al colosso statunitense del commercio elettronico. Il sindaco di Petit-Couronne, Joel Bigot, aveva dichiarato ai media francesi che il progetto avrebbe portato tra i 1.000 e i 1.800 posti di lavoro con ricavi fino a 600mila euro. "I differenti ricorsi contro i permessi di costruzione o l’autorizzazione ambientale hanno rallentato il progetto" ha detto il primo cittadino. Un po’ come a Jesi dove il progetto era stato presentato due anni fa? "Ho contatti quasi giornalieri con i vertici operativi delle varie società – spiega il consigliere regionale Carlo Ciccioli: Amazon non è contenta per il ritardo di certo non imputabile alla Regione Marche, ma ad altri soggetti ben identificabili. Abbiamo però, ricevuto, anche personalmente, rassicurazioni sull’immutato interesse per il polo logistico da ubicare all’interporto (nel 2024, ndr). Sull’Interporto si incrociano una serie di interessi confliggenti e storie societarie non sufficientemente solide e capitalizzate che intralciano il buon esito dell’investimento. Tutte le radici di questa storia cominciano dall’amministrazione Ceriscioli e proprio dal Pd, da lì sono derivati i problemi e l’amministrazione Acquaroli ha dovuto mettere riparo a percorsi arditi anche per tutelare gli ingenti investimenti dedicati all’Interporto e i diritti sui beni della società". "Il Pd – replica la consigliera regionale Manuela Bora - si è limitato a riferire le dichiarazioni del presidente Stronati che in commissione ha menzionato la "fuga" di Amazon da Jesi verso Valencia, senza che alcuna domanda, richiesta o riferimento a ciò fosse mai stato avanzato dai consiglieri. Stronati ha evidenziato come il primo tentativo di accordo con Amazon fosse fallito, determinando la scelta della multinazionale di collocare altrove lo stabilimento. Pertanto, invece di criticare il Pd, invito chi ha nominato Stronati a fare una bella riflessione".