Assolta un’ex prostituta . Chiese il reddito di cittadinanza: sbagliò a compilare la domanda

La nigeriana, 34 anni, dopo essere riuscita a sfuggire alla tratta della schiavitù, finì invischiata nei controlli incrociati della finanza. Aveva percepito 1300 euro che ha poi ripagato a rate.

Assolta un’ex prostituta . Chiese il reddito di cittadinanza: sbagliò a compilare la domanda

Controlli della guardia di finanza

Presenta all’Inps di Ancona la richiesta di prendere il reddito di cittadinanza e dopo l’approvazione della pratica e i primi incassi emerge che la donna non ne aveva diritto. Nella dichiarazione aveva scritto che era residente in Italia da più di dieci anni, un requisito necessario per avere l’aiuto, quando in realtà non lo era. Una nigeriana di 34 anni, ex prostituta sfuggita alla tratta che vede protagoniste molte donne africane finire sulla strada, sfruttate spesso da connazionali, rischiava una condanna per indebita percezione del sussidio economico di Stato. Un controllo della guardia di finanza ha portato a scoprire, a gennaio del 2021, l’incongruenza con quanto dichiarato dalla straniera e quello che invece risultava dai suoi documenti del permesso di soggiorno. La 34enne si era rivolta ad un Caf per compilare la documentazione che serviva da presentare all’Inps e non comprendendo bene l’italiano aveva firmato la dichiarazione poi portata per chiedere il reddito di cittadinanza. Quando le è stato notificato l’illecito aveva già incassato più di 1.300 euro. Ieri mattina il giudice Alberto Pallucchini l’ha assolta, in abbreviato, perché "il fatto non costituisce reato". La nigeriana era difesa dall’avvocato Michele Zuccaro, E’ stato riconosciuto un errore non direttamente commesso dall’imputata. La donna, appena l’Inps le ha notificato la richiesta che voleva il denaro percepito indietro, non si è sottratta a risarcire l’ente e tuttora sta pagando mensilmente le rate che servono a chiudere il debito con i soldi che ora guadagna come colf. Con il suo passato da squillo ha chiuso ogni rapporto fuggendo dai suoi sfruttatori. In udienza ieri il suo avvocato ha portato i pagamenti che sta facendo all’Inps. L’abbreviato infatti era condizionato ai bollettini di pagamento effettuati dalla nigeriana.

Marina Verdenelli