Butini, Facebook e il giro di scuse: è polemica

Il vicesindaco affonda: "Fatevi perdonare da Morosetti per i post e i commenti contro il padre". La risposta: "Dovrebbe farlo lei con la città"

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Fontana da spostare, secondo il vicesindaco Luca Butini alcuni jesini dovrebbero chiedere scusa, lo dice apertamente utilizzando la pagina Facebook istituzionale del Comune ma viene travolto dagli attacchi, anche di chi dice di aver votato questa giunta che non ha mai neanche accennato nei suoi due ultimi programmi di mandato al tema ‘fontana dei leoni con l’obelisco’.

"Il fatto che un figlio senta la necessità di intervenire in un dibattito sui social media per difendere la memoria e l’onore di un genitore, Cassio Morosetti, deceduto da pochi mesi, cittadino onorario della sua città natale, protagonista di atti di mecenatismo riconosciuti ed indiscutibili, è stato per me straziante" commenta Butini che aggiunge: "E’ stato anche sconcertante e doloroso nella attuale veste di amministratore di quella città, la mia città, che non merita di essere da lui percepita come ostile ed astiosa verso quel genitore. Non lo merita perché, come gli ho scritto, oltre a quella parte di città rumoreggiante sui social media, che trascina con sé anche persone irriflessive, becere, insolenti, ne esiste una consapevole, equilibrata, pacata, spesso silenziosa, che è e sarà per sempre grata per quanto abbia ricevuto idealmente e materialmente dal proprio cittadino onorario Cassio Morosetti".

"Ben sapendo che chiedere scusa non è da tutti – aggiunge - comincio io. Chiedo scusa al signor Roberto Morosetti e agli jesini perché, forse, la campagna di informazione sulla figura di suo padre, sulla nobiltà del suo gesto incluso nel lascito testamentario che fa seguito alla donazione per la realizzazione del centro Alzheimer, sulla storia a molti sconosciuta della Fontana dei leoni, sulle opportunità che il lascito offre di nuova vita per due delle piazze principali di Jesi, insomma quell’iniziativa che stiamo portando avanti, Covid-19 permettendo, non è fino ad ora riuscita ad essere efficace come pensavamo".

Poi l’affondo: "Confido che altre scuse arrivino, altrimenti per qualcuno sarà imbarazzante sostenere lo sguardo del signor Roberto Morosetti quando, mi ha scritto che cercherà di farlo, verrà a Jesi".

"Caro assessore, siete voi che dovete chiedere scusa ai cittadini di Jesi, per averli ignorati" uno dei tanti post di risposta, quasi tutti indignati per le parole del vicesindaco. "Chi ha generato questa situazione di estremismo – replica un altro cittadino - è proprio l’amministrazione che ha cercato di far digerire una scelta (già presa) alla cittadinanza prima con messaggi velati e poi sempre più palesi".

Sara Ferreri