LORENZO PASTUGLIA
Cronaca

Caffè Sempre più caro nei bar, altri ritocchi

La media nazionale parla di aumenti fino al 20%, mentre in città siamo al 15,4%. Confcommercio: "L’importante è salvare la qualità"

La media nazionale parla di aumenti fino al 20%, mentre in città siamo al 15,4%. Confcommercio: "L’importante è salvare la qualità"

La media nazionale parla di aumenti fino al 20%, mentre in città siamo al 15,4%. Confcommercio: "L’importante è salvare la qualità"

Il caffè è sempre più caro, come dicono i numeri. In quasi tutta Italia i prezzi stanno crescendo, sia per un espresso sia per il cappuccino. Un triste trend che continua da tempo al punto che, se si prende come confronto il periodo 2021-2025, l’irrinunciabile appuntamento degli italiani con la tazzina costa in media quasi il 20% in più secondo la media nazionale: da 1,03 a 1,22 euro. Così infatti confermano i dati emersi in uno studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.), in collaborazione con Assoutenti, che ha messo a confronto i prezzi analizzando i numeri dell’Osservatorio del Mimit (il ministero delle Imprese e del Made in Italy). Se poche città mantengono il simbolico prezzo di un euro come Catanzaro, tra le località più care ci sono Pescara (da un euro a 1,34 euro di media, +34%) e Bari (da 0,86 centesimi a 1,14 euro). Le Marche non sono esenti da questo rialzo, come Ancona, dove ora un caffè costa di media 1,20 euro rispetto agli 1,04 euro di quattro anni fa, per un aumento del 15,4%. Numeri che fanno riflettere e che risentono dei classici problemi vissuti negli ultimi anni a livello mondiale. Per il direttore regionale della Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco, il vero problema "è che il mercato del caffè non è controllato e i prezzi di produzione stanno aumentando esponenzialmente così i punti di distribuzione italiani vanno in difficoltà. L’importante è evitare di vendere prodotti non di primissima qualità". La preoccupazione dei baristi "la comprendo, molti me l’hanno confidata – aggiunge – a maggior ragione con l’aumento dei costi delle bollette, in particolare quelle di luce e gas, che porta più ansia ai cittadini. La colpa è di errori fatti in passato, dato che continuiamo a essere dipendenti dalla Russia a livello energetico e non facciamo come altri Paesi, tipo la Francia, che costruiscono centrali nucleari sul loro territorio". Altro aumento è quello sul cacao, "anche se il cioccolato è più ‘industriale’ e con costi di distribuzione contenuti". Per il Direttore regionale Confcommercio l’augurio "è di non scegliere miscele scadenti per pagare di meno e magari avere più prodotto, perché perdiamo un grande punto forza che è la qualità – conclude – E anche perché, considerando i numeri, se in Italia l’inevitabile 10% in più viene visto come negativo, all’estero il caffè viene pagato anche 10 euro in alcuni Stati. Così ci sarebbe così un ‘disarmamento’ del prodotto nazionale".