Canile lager Corinaldo. "Animali sporchi, senza acqua e cibo"

Gli animali vivevano in una situazione precaria

Canile lager a Corinaldo

Canile lager a Corinaldo

Corinaldo (Ancona), 20 febbraio 2019 - Rinchiusi in box stretti, sporchi, pieni di feci, senza cibo, senza acqua, con le zecche sul corpo, lasciati con ferite infette e malattie non curate e senza la possibilità di correre. E’ stato descritto così ieri, dalle testimonianze dei volontari dell’associazione «Amici Animali», durante l’udienza in tribunale ad Ancona, un canile privato che ospitava 70 animali alla periferia del paese. La struttura, alla quale si rivolgevano anche diversi Comuni del circondario per far fronte al fenomeno dell’abbandono, è stata sequestrata ad ottobre 2012 dopo un controllo delle guardie zoofile di Ancona. Per i fatti sono imputati i due proprietari della struttura, moglie e marito, di 62 e 72 anni, e un veterinario dell’Asur di 63 anni che si sarebbe dovuto accorgere delle condizioni dei cani sottoponendoli a cure adeguate. Sono accusati di uccisione e abbandono di animale, tentata truffa e inadempimento di contratto.

Nel processo si è costituita parte civile Legambiente. In aula sono stati sentiti i testi dell’accusa, tutti volontari dell’associazione animalista osimana che si recavano al canile per accudire i quadrupedi trovando però ogni volta una situazione sempre peggiore. «Non c’era mai cibo e nemmeno acqua nelle scodelle quando andavo – ha testimoniato una volontaria – per fare fronte a questa mancanza eravamo noi volontari a munirci di bidoni per abbeverarli. I box erano sporchi, pieni di fango, in situazioni inidonee. Ho trovato anche un cane con la coda mozzata, lasciato in un magazzino, prima di Natale. Aveva bisogno di cure invece dopo le feste l’ho trovato di nuovo così, sempre ferito, immerso nella sua puzza».

Un altro volontario ha riferito che quando andava al canile trovava i cani molto nervosi, feriti. «Forse non venivano fatti sfogare nello sgambatoio – ha osservato il volontario – l’area per lasciarli correre era piccola». Per avere 500 euro sarebbe stata simulata anche una adozione di un cane rimasto però sempre al canile. Due animali sono morti, Diky e Gionny, lasciati sotto il sole e senza acqua. Prossima udienza il 21 maggio quando saranno sentiti i testi della difesa.