Caterpillar, gli operai bloccano la rotatoria

Volantini agli automobilisti: "L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa". Spuntano altre aziende interessate all’acquisto

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"L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa". Questa frase della senatrice a vita Liliana Segre è stata consegnata ieri mattina agli automobilisti dagli operai Caterpillar scesi in strada a bloccare, o meglio rallentare, il traffico alla rotatoria tra viale del Lavoro e via Ancona (davanti all’istituto Galilei). In attesa della convocazione del secondo incontro al tavolo al Ministero dello sviluppo economico, che a questo punto slitta alla prossima settimana, i lavoratori Caterpillar sono tornati a mobilitarsi in città sotto l’occhio attento di polizia di Stato e vigili urbani. Le tute blu, in sciopero per altre due ore, esasperate dopo un mese e mezzo di presidio e mobilitazione, striscione, fumogeni, tamburi, megafono sono scesi in strada. "Chi non salta americano è". "Senza tregua, con la lotta, il lavoro non si tocca", gli slogan cantati in mezzo alla strada in un punto nevralgico del traffico cittadino. Le maestranze hanno distribuito per circa quaranta minuti volantini anche agli automobilisti più arrabbiati nell’orario di rientro a casa per pranzo dopo il lavoro, per le code che inevitabilmente si sono formate. Diversi automobilisti hanno invece solidarizzato con gli operai incitandoli alla lotta, che proseguirà nei prossimi giorni. "A 28 giorni dal baratro, rappresentato dalla scadenza della procedura di licenziamento – commentano dalla Fim Cisl –, i lavoratori di Caterpillar Jesi portano la loro protesta nelle strade della città, e lo fanno con la passione e con il cuore ma anche con una grande attenzione a non creare disagi alla comunità anzi, portando loro un volantino, in cui spiegano le loro azioni, che inizia con una frase di Liliana Segre". Tra poco più di tre settimane, 189 dipendenti fissi della multinazionale che è a Jesi da 25 anni rischiano di vedersi recapitare le lettere di licenziamento. "Abbiamo deciso – spiega Maurizio Gabrielli (Fiom Cgil) – di alzare il livello della mobilitazione con varie iniziative di protesta più mirate alla multinazionale e che coinvolgeranno anche gli altri stabilimenti in Italia. Ci hanno detto che il Ministero sta lavorando per arrivare ad una seconda convocazione che dovrebbe tenersi a breve. È cresciuto ad una decina il numero di aziende che sarebbero interessate ad acquisire lo stabilimento, un percorso che ha bisogno di tempo. Per questo tutti stanno chiedendo di bloccare la procedura per i licenziamenti". Oggi una seconda azienda dopo la Duplomatic dovrebbe approdare in via Roncaglia per un sopralluogo. Da lunedì è attivo il blocco delle merci in uscita e dal giorno dell’annuncio dell’imminente chiusura, e con l’inizio della protesta, la produzione è crollata dai 700-800 pezzi giornalieri a 80.

Sara Ferreri