REDAZIONE ANCONA

Consiglio caos, i latiniani pronti a disertare

Domani l’Aula si riunisce, ma con la delibera unica su bilancio e fondi per l’alluvione provoca altre fratture: a rischio anche il numero legale

Da sinistra Dino Latini e il sindaco Francesco Pirani

Da sinistra Dino Latini e il sindaco Francesco Pirani

La ritrovata unione non è nemmeno all’orizzonte e si preannuncia una giornata fosca domani per la tenuta della maggioranza. Sindaco e consiglieri torneranno in consiglio comunale per votare principalmente la variazione di bilancio per i danni di somma urgenza per l’alluvione, che non è stata scorporata dagli altri atti di indirizzo politico, come chiesto sia dalla minoranza unita che, in riunione privata, dalle Liste civiche latiniane. Non solo è certo ormai che queste ultime, deluse, voteranno contro ma pare proprio che non si presenteranno e se anche il centrosinistra all’opposizione deciderà, come detto, "di non fare da stampella a una maggioranza che non ha i numeri", il civico consesso non potrà partire. Una situazione talmente complicata che l’amministrazione comunale avrebbe tentato di convincere almeno un consigliere dell’opposizione ad appoggiare il voto sul bilancio.

Non solo un’impasse quella che dunque si prefigurerà domani ma un problema vero e proprio che traghetta la maggioranza "zoppa" verso dicembre quando, all’approvazione del bilancio, se la situazione, come pare, resterà così, si andrà di certo a elezioni anticipate. L’assessore al Bilancio Matteo Sabbatini ha spiegato il motivo della scelta: "La variazione è unica per motivi pratici e nell’ottica di una giusta programmazione. All’interno della variazione non ci sono solo i lavori per l’alluvione (680mila euro) ma anche, ad esempio, quello di manutenzione straordinaria del tiramisù da tre milioni di euro, le spese per il Natale che ammontano a 120mila euro (dimezzate rispetto all’anno scorso), e 117mila euro per la manutenzione delle scuole".

La posizione del centrosinistra resta chiara: "Avevamo più volte ribadito il nostro senso di responsabilità con la disponibilità a votare la delibera che avrebbe dato copertura ai lavori post alluvione. Il sindaco però, uomo solo al comando, se ne infischia della possibilità di collaborazione con tutte le forze politiche. Il nostro voto sarà chiaro, non votare la delibera in rispettando il mandato dei nostri elettori".

Tante le questioni che pungono l’amministrazione, come quella degli impianti a biogas. Il consigliere regionale Pd Antonio Mastrovincenzo ha presentato un’interrogazione: "La movimentazione e la gestione di una tale quantità di biomasse e digestato, pari a circa 200mila tonnellate annue, comporta un notevole impatto in tema di traffico (stimati circa 27mila transiti), di emissioni odorigene, di emissioni in atmosfera, di rumore, con incidenza sulla salute, sulla qualità della vita dei cittadini e sul patrimonio ambientale. La giunta regionale non autorizzi la richiesta di riconversione".

Silvia Santini