Coronavirus Ancona, la movida non si ferma. Locali strapieni

Assembramenti in piazza del Papa e negli altri locali del centro. Un residente: "Questo comportamento adesso è delittuoso"

Migliaia di persone sabato sera in piazza del Papa e distanze troppo ravvicinate

Migliaia di persone sabato sera in piazza del Papa e distanze troppo ravvicinate

Ancona, 9 marzo 2020 - Il Coronavirus non stoppa la movida nel capoluogo, almeno a guardare le immagini scattate sabato sera in piazza del Papa. Il "salotto" cittadino era affollato di gente, soprattutto giovani, che nonostante le raccomandazioni di esperti e autorità, si sono ammassati nei pressi dei locali sia all’interno che all’esterno, nei tavolini allestiti all’aperto e lungo la scalinata ai lati della statua di Clemente XII. Molte persone in giro anche in piazza Roma e corso Garibaldi ma l’assembramento in piazza del Papa è quello che ha suscitato le maggiori polemiche proprio perchè non è stato possibile rispettare le linee guida per evitare il contagio.

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Niente contatti ravvicinati, distanza di almeno un metro, niente folle nei luoghi chiusi, evitare assembramenti anche all’aperto" recita il decreto. Basta però guardare le immagini per rendersi conto che le regole non sono state rispettate. Da una parte quindi alcuni operatori e gestori di locali continuano a organizzare serate, a spingere le persone a uscire e divertirsi come se niente fosse, magari anche per cercare di contenere le perdite economiche che tutto il comparto sta inevitabilmente subendo. Dall’altra però buon senso e responsabilità verso gli altri dovrebbero prevalere, quindi la domanda che sorge spontanea guardando le istantanee dalla movida di sabato è: era proprio necessario?

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Già ieri alcuni locali sono corsi ai ripari: è il caso di Raval che ha messo a disposizione dei clienti una soluzione disinfettante vicino alla cassa ed esposto un cartello con le nuove misure nazionali di contenimento dell’emergenza. Numerosi cittadini e residenti alla luce di quanto avvenuto sabato hanno manifestato disappunto, come Luigi Cafasi, che ha anche segnalato la mancanza nella piazza di forze dell’ordine preposte al controllo e alla regolamentazione delle disposizioni sanitarie. "I giovani anconetani devono capire e rendersi conto che il loro comportamento è delittuoso in questo momento di allarme e gli esercenti dei locali pubblici insistenti nella Piazza non possono continuare a fare i propri comodi - attacca Cafasi- in barba alle deposizioni sia sanitarie che di Pubblica Sicurezza e a tutela del tranquillo sonno dei residenti. Gli ubriachi abbondano e cantano a squarciagola, senza alcuna educazione sociale, vista la tarda ora notturna, anzi mattiniera. Il volume della musica emessa dagli altoparlanti esterni è molto alto; il rumore percepito unitamente al brusio delle persone arriva a 80 DB, misurato con strumento. E come si fa a dormire?".

E ancora: "In realtà questa situazione si verifica molte notti della settimana. Nella piazza la maggior parte dei residenti è in età avanzata, quindi esposta un più alto rischio Coronavirus con tutte le logiche conseguenze". Regole sanitarie e regole di comportamento sono state diffuse ovunque in questi giorni ma ancora molti cittadini, forse pensando che l’emergenza non li riguardi direttamente, hanno evitato di applicarle. Nel nuovo decreto sono state comunque al momento sospese anche le attività di pub, discoteche o locali assimilati, con sanzione dell a sospensione dell’attività in caso di violazione; lo svolgimento delle attività di ristorazione e bar può avvenire solo con obbligo a carico dell’esercente di far rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro. E in tutte le altre attività commerciali è raccomandata l’adozione di misure per contingentare gli accessi. Ma ieri a controllare, non c’era nessuno.

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