Dengue, un caso a Jesi. Scatta la disinfestazione

Ecco le vie interessate dai trattamenti anti zanzare. "Tenete le finestre chiuse e portate gli animali domestici in casa"

Dengue, caso sospetto a Jesi

Dengue, caso sospetto a Jesi

Jesi (Ancona), 8 agosto 2019 – E’ stato accertato secondo quanto ha comunicato l’Asur il caso di Dengue (malattia infettiva tropicale) in un viaggiatore internazionale rientrato a fine luglio in Italia. Questa persona soggiorna ora nella propria abitazione di Jesi e già le sue condizioni sono in netto miglioramento.

In base al “Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive” (tra cui il virus Dengue), quando si verificano casi simili sono da prevedere azioni di riduzione della popolazione delle stesse zanzare mediante interventi larvicidi e di igiene urbana.    

Ad avvisare la popolazione della necessaria disinfestazione anche tramite i canali social e Whatsapp è stato il Comune: “Su richiesta dell’Asur viene effettuata, a titolo precauzionale e cautelativo, da parte di una ditta specializzata, una disinfestazione nella zona della città compresa indicativamente tra viale Trieste, viale XXIV Maggio, piazzale San Savino e porta Valle”. La zona dove si è verificato il caso.

Le operazioni saranno effettuate di notte, a partire dall’una e per le prossime due notti. Durante tali operazioni “si invitano i residenti ed i dimoranti a tenere le finestre chiuse ed a trattenere gli animali domestici all’interno delle abitazioni fino al mattino successivo”.

Si invitano inoltre “residenti e dimoranti a lasciare possibilmente aperti i cancelli su strada prospicienti i giardini privati per consentire l’intervento e di evitare ristagni d’acqua nei sottovasi o comunque in qualsiasi recipiente all’aperto”. Dal Comune chiedono la più piena collaborazione. Si raccomanda la massima attenzione specie per i soggetti più deboli, anziani e bambini.

Di origine virale, la Dengue è causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l'uomo è il principale ospite del virus. Non esiste un trattamento specifico e la malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che, in casi rari, risultare fatali.

Per ridurre il rischio di epidemie, il mezzo più efficace è la lotta sistematica alla zanzara che funge da vettore della malattia.