Distrugge a pugni l’auto dell’amante della moglie

Si era insospettito e li ha seguiti fino all’abitazione di lui: ora un 46enne anconetano è finito a processo

Segue la moglie e quando la vede con un altro distrugge a pugni l’auto dell’amante. Adesso un 46enne anconetano è a processo per danneggiamento aggravato. Il procedimento ieri era in discussione davanti alla giudice Alessandra Alessandroni. I fatti risalgono ad aprile del 2018. L’imputato, con un lavoro stabile al porto, si era insospettito per alcuni strani atteggiamenti della moglie e un giorno aveva deciso di seguirla. La donna, mamma di tre bambini, aveva raggiunto un uomo, un collega di lavoro, e insieme si erano recati a casa di lui, nel quartiere del Piano, per un incontro amoroso. Accecato dalla rabbia aveva atteso che i due salissero in casa per scagliarsi poi contro l’automobile dell’amante. Indossato un tirapugni di ferro aveva iniziato a colpire la vettura, su una fiancata. Pugni ripetuti che avevano allarmato i residenti tanto che avevano chiamato anche i carabinieri, arrivati poi sul posto. Moglie e amante non si erano accorti di nulla se non quando sono scesi e lo hanno trovato davanti al veicolo di lui. L’amante non avrebbe proferito parola. A parlare ci hanno pensato i carabinieri che avevano sottoscritto una denuncia per danneggiamento aggravato, procedibile d’ufficio. Il proprietario del veicolo infatti aveva deciso di non fare denuncia e nel processo non si è costituito nemmeno parte civile. La difesa, rappresentata dall’avvocato Mirco Piersanti, punta alla tenuità del fatto e quindi al proscioglimento del proprio assistito dal momento che nemmeno la parte offesa ha sporto denuncia. La sua sarebbe stata una reazione dovuta ad un particolare momento in cui si è sentito ferito.

ma. ver.