Dopo l’Aquila di Salò una bestemmia, il Consiglio nel mirino

L’opposizione prende di mira Sandro Angeletti che a sua volta chiede scusa: "Mi dispiace per l’accaduto, ero con il telefonino"

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Dopo l’aquila nera della Repubblica di Salò, va in diretta in consiglio comunale una sonora bestemmia di un consigliere (a schermo nero) seguita subito dopo dall’immagine di un altro consigliere di maggioranza che ride e un altro di opposizione che esprime disappunto. A renderlo noto come avvenuto per l’aquila sul tappetino del mouse di Chiara Cercaci, che per questo ha dovuto lasciare la maggioranza, è sempre la forza di opposizione Jesi in Comune. Protagonista del nuovo gesto, lontano dal bon ton è il consigliere comunale Sandro Angeletti, mentre la risata è di Giancarlo Catani e il disappunto è espresso da Osvaldo Pirani. "Poco fa- evidenziano da Jesi in Comune - un cittadino ha reso noto che nel corso del consiglio comunale di giovedì scorso, il consigliere Sandro Angeletti del gruppo di maggioranza JesInsieme bestemmia a microfono aperto. Cogliamo l’occasione per far notare alla città che durante le sedute ufficiali tra telecamere spente, consiglieri che si sventolano con effige fasciste, altri che tentano di insabbiare il grave gesto, si vede di tutto tranne il rispetto per le istituzioni democratiche". Lui, Sandro Angeletti si scusa: "Mi scuso di nuovo come mi sono scusato anche in diretta. Stavamo votando il presidente dei revisori dei conti e usavo il telefonino per votare nel sistema apposito ma proprio in quel momento mi si è scaricata la batteria. Per questo il moccolo che mi è uscito non certo perché era riferito a qualcuno. Pensavo di avere il microfono spento. Purtroppo è successo e chiedo di nuovo scusa a tutti". "Anche agli studenti in didattica a distanza viene chiesto di tenere le telecamere accese – aggiungono da Jesi in Comune – è una forma di rispetto, soprattutto se si discutono questioni che interessano l’intera città. Il presidente del Consiglio (Daniele Massaccesi, ndr), che si è dissociato dall’ormai tristemente noto gesto della consigliera Cercaci in modo serio e credibile, in più di un’occasione, in passato, ha richiamato i consiglieri a tenere un comportamento decoroso e a essere presenti in video il più possibile, perlomeno nei momenti del voto e dell’appello. Pare purtroppo che i suoi legittimi richiami siano rimasti perlopiù inascoltati: l’atteggiamento di chi da sempre per la totalità (o quasi) della durata del Consiglio non accende mai la telecamera pur risultando connesso, non ci pare corretto e rispettoso verso la città".